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DHL Group cerca lo spunto per uscire dal range 33-36 euro

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Nonostante tutte le sfide per DHL, gli analisti mantengono una prospettiva ottimistica, fissando un obiettivo di prezzo medio di € 40,50

E’ dal mese di dicembre che il titolo DHL Group (ex Deutsche Post) si sta muovendo sulle montagne russe. Prima c’è stato un brusco calo (fino al minimo di 33,09 euro toccato a metà gennaio), poi una ripresa e una nuova caduta, quindi da inizio febbraio è partita una nuova ripresa.

Questo andamento riflette anzitutto la turbolenza che sta vivendo il settore, che stenta a riprendersi dopo le consegne record del 2021/22. Le preoccupazioni per una guerra commerciale di certo non stanno aiutando la ripresa, anzi la rendono molto incerta.

Oltre a questo, sta affrontando una ristrutturazione organizzativa perché nell’epoca digitale le lettere sono in diminuzione mentre è sempre più richiesto il servizio di consegna pacchi, al quale si chiede però di essere sempre più rapido. Per riuscire a farlo, DHL può contare su un’enorme rete di filiali sparse su tutto il territorio tedesco, che però costano.
Per compensare l’aumento di questi costi, l’Agenzia federale delle Reti ha autorizzato un aumento delle spese postali di circa il 10%, ma l’azienda di Bonn ritiene che questa cifra sia troppo bassa. Bisognerà vedere se in futuro sarà consentito un ulteriore aumento, che farebbe entrare a DHL Group più denaro nelle sue casse..

Inoltre DHL è alle prese con gli scioperi di avvertimento indetti in Germania, che stanno provocando rallentamenti e disservizi nella consegna di lettere e pacchi.


Un’altra doccia fredda è arrivata dal concorrente statunitense UPS, che presentando i suoi dati trimestrali e le sue prospettive, ha previsto un calo dei pacchi nel 2025 poiché la domanda continua a non riprendersi completamente.

Nonostante tutte le sfide per , gli analisti del mercato mantengono una prospettiva ottimistica, fissando un obiettivo di prezzo medio di € 40,50, significativamente al di sopra dei livelli di trading attuali. Questa valutazione positiva è supportata dai recenti risultati finanziari, che hanno mostrato un aumento delle entrate del 6,16 per cento a 20,59 miliardi di euro nell’ultimo trimestre.


Il quadro grafico ci mostra il continuo saliscendi di all’interno del range 33-36 euro. Questo movimento dura ormai da alcuni mesi.

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Come vediamo sulla piattaforma di investimento , la ripresa avvenuta a inizio febbraio ha portato il prezzo sulla Ema50, ma il vero scoglio  – come dimostra anche il rimbalzo avvenuto durante gennaio – è il limite superiore del range a 36 euro.
Se riuscirà a oltrepassare questa soglia, il target successivo sarebbe la Ema200, che esprime la tendenza a lungo termine. A quel punto potremmo parlare a ragione veduta di inversione del trend.

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