La fiducia nelle azioni Puma è di nuovo aumentata in modo significativo ultimamente. Dal minimo di circa 18 euro registrato all’inizio di aprile, il prezzo è migliorato di circa il 25%.
Le prospettive del produttore di articoli sportivi sono buone?
Gli ultimi giorni hanno evidenziato situazioni contrastanti. Se da un lato la trimestrale ha confermato che ha ancora dei problemi da risolvere, gli accordi degli USA con UK e Cina su fronte commerciale sembrano scongiurare il rischio di una recessione globale, che sarebbe dannosissima per la domanda del produttore di articoli sportivi.
Riguardo ai dati trimestrali, PUMA è riuscita a ottenere ricavi (+0,1%) leggermente superiori alle aspettative degli analisti. Lasciano però perplessi i dati deboli sulle vendite in Nord America (-2,7%), un mercato particolarmente importante. Anche nella regione Asia/Pacifico, la persistente debolezza della Cina ha messo sotto pressione le vendite (meno 4,7%). Anche l’EBIT, nonostante sia calato del 52%, è risultato leggermente migliore delle attese.
Alla fine è riuscita a guadagnare 0,5 milioni di euro, dopo gli 87,3 milioni di euro dell’anno precedente. Qui gli analisti si aspettavano molto di più (11,5 milioni di euro).
Nonostante i problemi e soprattutto il difficile contesto di mercato, il management di ha confermato le sue prospettive. Per il 2025, il produttore di articoli sportivi prevede una crescita delle vendite entro il 10%, mentre l’EBIT rettificato per il 2025 dovrebbe essere compreso tra 520 e 600 milioni di euro (nel 2024 è stato 622 milioni di euro).
Come detto in precedenza, c’è però un altro driver importante del prezzo di PUMA. I dazi statunitensi annunciati a inizio aprile da Trump potrebbero essere molto più blandi del previsto, visti i primi accordi con UK e Cina.
In proposito va evidenziato che per il produttore di articoli sportivi il mercato statunitense rappresenta un importante sbocco commerciale. Tuttavia, molti degli articoli sportivi sono fabbricati in Cina e in altri paesi asiatici. Una battaglia commerciale sarebbe stata quindi devastante per .
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Lo scenario grafico di PUMA è decisamente migliorato nelle ultime settimane. La ripresa dai minimi annuali ha portato il prezzo sulla EMA50, come puoi vedere sulla piattaforma di investimento .
Se lo slancio risucirà a portare PUMA oltre questo livello, si potrebbe colmare un GAP Down ancora aperto dal mese di marzo. La successiva zona di resistenza sarebbe compresa tra 28 e 30 euro.
Le opinioni degli analisti sono abbastanza eterogenee. Mentre Warburg Research ha fissato un target a medio termine di 60 Euro, più del doppio rispetto al valore attuale, Berenberg Bank arriva a un obiettivo di 40 € mentre Deutsche Bank fissa un target di 34 €. Tuttavia, ci sono anche opinioni più critiche: JP Morgan vede una crescita limitata a 26 euro, mentre secondo UBS il valore equo di è di 19 euro.







