Il vento che dall’inizio dell’anno sta spingendo il fornitore di servizi industriali BILFINGER non sembra essersi ancora esaurito. Il titolo dell’azienda con sede a Mannheim ha superato la soglia degli 80 euro, raggiungendo di recente un nuovo massimo di 11 anni.
Gli investitori possono sperare in ulteriori guadagni fino a 85 o addirittura 90 euro a breve termine?
continua a stupire con fondamentali solidi. Negli ultimi anni, l’azienda si è concentrata su aree di business core redditizie e si sta concentrando sempre di più sulle soluzioni digitali per gli impianti industriali. Questa strategia sta dando i suoi frutti: lo scorso anno il gruppo ha regolarmente superato le aspettative degli analisti. Anche l’ultima trimestrale ha evidenziato una crescita di vendite e utili, e per questo il gruppo ha confermato gli obiettivi annuali.
La situazione così positiva ha permesso al gruppo di avviare una forte campagna di buyback, che è in pieno svolgimento da gennaio. Finora sono state restituite alle casse dell’azienda 364.667 azioni, un chiaro segnale da parte del management di fiducia nello sviluppo del proprio business.
Di recente il gruppo ha raggiunto un traguardo significativo, diventando membro del prestigioso indice Stoxx Europe 600. L’appartenenza a questo indice potrebbe fornire un momentum duraturo ai prezzi, dal momento che i fondi passivi che replicano lo Stoxx Europe 600 acquisteranno anche azioni Bilfinger.

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Dopo aver superato la soglia degli 80 euro, il titolo Bilfinger sembra poter puntare con decisione verso quota 90. Come vedi sulla piattaforma di investimento , il prezzo che viaggia oltre la media mobile a 50 periodi (ema50) e quella a 200 periodi (ema200) conferma un solido scenario rialzista.
Tuttavia, occorre prestare attenzione all’indicatore RSI che si trova in prossimità dell’ipercomrpato, e ciò potrebbe preannunciare una frenata o una correzione (con possibile target sul supporto a 77 euro o 73 euro).
Tuttavia, il quadro complessivo è molto positivo, anche perché il rapporto prezzo/vendite (P/S) di 0,58 segnala una significativa sottovalutazione rispetto al mercato, ed anche il rapporto prezzo/utili (P/E) per il 2025, pari a 14,72, si colloca in un intervallo interessante.







