Tutti i progressi che TEAMVIEWER aveva fatto nei primi cinque mesi dell’anno (quasi +50%) sono stati spazzati via da un bimestre pessimo, che ha riportato il prezzo al punto di partenza, al di sotto della soglia dei 10 euro.
Questo livello di prezzo è giustificato?
Il 30 luglio l’azienda IT ha presentato i dati del secondo trimestre dell’anno, che è comunque è andato meglio del previsto, anche se c’è stato un rallentamento rispetto al trimestre precedente. Ciò è probabilmente dovuto all’incertezza causata dai dazi statunitensi, che frena gli investimenti delle imprese nella IT.
L’intero semestre di mostra comunque una crescita del fatturato pari al 12% su base annua, mentre i ricavi da abbonamento (ARR) hanno registrato un andamento molto positivo, con un bilancio di +14%. Anche la redditività è migliorata, con il margine EBITDA che è aumentato del 5%.
Nel complesso, si sta ancora consolidando come leader di mercato, e questo ha spinto il management a confermare le sue previsioni annuali: fatturato tra 778 e 797 milioni di euro e un margine EBIT del 43%.
Le ragioni dell’ottimismo dell’azienda risiedono principalmente nello sviluppo della pipeline di progetti per il secondo semestre. Sebbene ciò sia difficile da verificare per gli osservatori esterni, è certamente plausibile, data la stagionalità e il potenziale di upselling con l’acquisizione di 1E.
La preoccupazione degli investitori riguarda il rallentamento economico di , ma questa preoccupazione potrebbe dissiparsi nel quarto trimestre se la qualità della pipeline di progetti dovesse essere soddisfacente.

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Lo scenario grafico di TeamViewer evideniza che, dopo un periodo di forte debolezza, ci sono i primi segnali di stabilizzazione. Come puoi vedere sulla piattaforma di investimento , il titolo sta infatti oscillando tra 9,54 e 10 euro da alcune settimane.
Finora il supporto attorno ai 9 euro ha svolto il proprio ruolo, creando una base solida per risalire. Il problema è che finora sono mancati gli spunti necessari per dare a Teamviewer lo slancio necessario per tornare oltre la media mobile a 50 periodi, che darebbe un messaggio rialzista al mercato.
Va sottolineato che i margini elevati e le performance aziendali redditizie di danno più di un motivo per ritenere che l’attuale valutazione sia molto bassa, soprattutto rispetto ai competitor del settore.
Anche gli analisti ne sono convinti, visto che l’attuale consenso è per un prezzo obiettivo medio che supera i 14 euro.







