Dopo la correzione di fine agosto, negli ultimi giorni le azioni Mercedes-Benz hanno recentemente registrato un andamento laterale, muovendosi in un range tra 48 e 55 euro.
E’ un segnale che la correzione è finita ed è pronto un nuovo scatto in avanti?
Per affrontare la crisi che sta vivendo da tempo il settore automobilistico (tra i fattori critici spiccano i dazi e il calo delle vendite in Cina), il gruppo sta portando avanti la strategia che mira a concentrare gli sforzi del gruppo sul suo core business.
Tutto questo passa anche per la vendita di molti asset, come gli uffici commerciali dell’azienda in Germania (cosa in parte già effettuata) e la cessione della controllata Athlon, attiva nella gestione delle flotte. Sempre nell’ambito di questa strategia, è stato venduto lo stabilimento produttivo in Argentina, dove lo Sprinter continuerà a essere prodotto fino al 2030.
Per ottenere una significativa riduzione dei costi e un aumento della redditività, sta portando avanti il programma “Next Level Performance“ che secondo il CEO Ola Källenius, punta a “offrire ai clienti i prodotti più desiderabili in tutti i nostri segmenti“. Il Gruppo aumenterà la produzione di veicoli elettrici, offrendo una gamma sempre più ampia.
Ma per vedere degli effetti concreti bisognerà attendere ancora. Nel frattempo, la relazione semestrale presentata da a fine luglio è stata in linea con le previsioni. C’è stato un calo a una sola cifra del fatturato, mentre gli utili sono diminuiti di quasi il 50% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’utile netto consolidato è sceso da 6,1 miliardi di euro a 2,8 miliardi di euro. Anche le previsioni per l’esercizio in corso indicano un calo significativo degli utili. Ma era tutto previsto.

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Lo scenario tecnico di Mercedes-Benz rivela un quadro abbastanza incerto. Il prezzo è stretto tra la media mobile a 50 periodi e quella a 200 periodi, come possiamo vedere nell’immagine sulla piattaforma di investimento .
Tuttavia, c’è una zona di supporto robusta sui 50 euro che funge da ulteriore cuscinetto in caso di ulteriori ribassi. Se il titolo riuscisse a trovare slancio, il target successivo è verso i 56 euro, e più in altro c’è la soglia dei 60 euro.
Gli analisti sono divisi. Bernstein Research, con un prezzo obiettivo di 55 euro, e UBS, con 56 euro, ritengono che il titolo abbia una valutazione equa. Deutsche Bank, con 75 euro, e JP Morgan, con 68 euro, intravedono un potenziale significativo.







