La speranza di una duratura inversione di tendenza da parte delle azioni SAP si è momentaneamente spenta di fronte a una brusca correzione avvenuta negli ultimi giorni. Il gigante dei software non è riuscito a riconquistare la soglia dei 240 euro, dopo un bel recupero cominciato a metà settembre (nonostante la correzione il bilancio resta +10% circa).
In attesa dei risultati trimestrali che verranno pubblicati il 22 ottobre, può comunque contare su alcuni fattori che danno ottimismo. Anzitutto i grandi clienti continuano a procedere nella trasformazione digitale, che supporta i ricavi da licenze e cloud. Molti clienti peraltro sono fidelizzati grazie a contratti a lungo termine. Inoltre, benché impegnativa e costosa, la migrazione al cloud porta margini più elevati e ricavi ricorrenti.
Ecco perché, secondo molti analisti, la valutazione attuale offre interessanti opportunità di ingresso per gli investitori orientati al lungo termine.
Nel breve termine però, il difficile contesto economico (spiccano le incertezze geopolitiche e potenziali rischi di cambio) potrebbe rappresentare ancora un freno per il business di .
Al momento non sembrano aver avuto grandi conseguenze i sospetti dell’UE riguardo un presunto abuso della posizione dominante di sul mercato (riguardo al suo software ERP). Per un caso analogo, Google è stata recentemente multata di quasi 3 miliardi di euro, ma al momento non c’è alcuna indicazione di un impatto finanziario immediato su SAP, ecco perché la turbolenza innescata da questa notizia è stata di breve durata.
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Sotto l’aspetto grafico, SAP si trova di fronte a uno scenario estremamente importante, come possiamo vedere sulla piattaforma di investimento .
Lo slancio cominciato a metà settembre aveva portato il titolo a superare la media mobile a 50 periodi e testare la media mobile a 200 periodi in qualità di resistenza. Tuttavia proprio questo ostacolo è stato fatale, provocando la marcia indietro.
Per mantenere lo slancio rialzista di medio periodo bisognerà però evitare di perdere contatto dalla Ema50, poco oltre i 230 euro, e consolidarsi attorno a questa zona di prezzo per tentare un nuovo assalto alla Ema200.
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