La prova dei conti trimestrali non ha indebolito il titolo BEIERSDORF, che continua la sua ripresa dopo il minimo pluriennale di 87,4 euro toccato alla fine di settembre.
Dove si può spingere il prezzo delle azioni del produttore di beni di consumo?
I risultati dei primi 9 mesi del 2025 sono stati solidi, malgrado il contesto di mercato sia stato molto difficile. ha registrato una crescita organica del fatturato del 2,0%, trainata in particolare dal segmento Derma (crescita organica +12,3%) e dagli sviluppi positivi nel settore Health Care (+8,8%).
Qualche segnale positivo è giunto anche dai marchi che nel recente passato hanno accusato i maggiori problemi, ossia Le Praire e NIVEA. Nell’ultimo trimestre il marchio di lusso La Prairie ha invertito la rotta segnando una leggera crescita (ma resta in calo del -7,2% nei nove mesi). NIVEA, il segmento con le vendite più elevate, a settembre è cresciuto del 7,8% anche se il bilancio annuale resta molto deludente. Proprio per questo l’amministratore delegato di , Vincent Warnery, ha annunciato “misure decisive”, tra cui modifiche al portafoglio e nuovi prodotti.
Alla luce delle dinamiche di mercato notevolmente più deboli nel terzo trimestre, ha leggermente rivisto le sue previsioni annuali di vendita per il 2025: il Gruppo prevede una crescita organica del fatturato di circa il 2,5% (contro il 3% precedente) e un margine EBIT leggermente superiore rispetto all’anno precedente.
Nonostante questa revisione, il prezzo delle azioni è salito. A quanto pare, i mercati avevano già scontato i dati negativi e si stanno concentrando sulle prospettive future, che sembrano più incoraggianti.
La digitalizzazione delle vendite, il rafforzamento dei suoi marchi premium e l’attenzione alla sostenibilità rendono uno dei produttori di beni di consumo più stabili in Europa. L’attività continua a crescere anche nei mercati emergenti, in particolare in Asia e America Latina, dove marchi come Nivea godono di un’enorme notorietà.

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Lo scenario tecnico di Beiersdorf offre uno spunto incoraggiante, visto lo sviluppo del prezzo dell’ultimo periodo. Inoltre il calo annuo superiore al 20% genera la possibilità di un ampio margine di recupero.
Come vediamo sulla piattaforma di investimento , il titolo ha superato la resistenza a 92 euro, e adesso sta testando la media mobile a 50 periodi (Ema50), ultimo ostacolo prima di aggredire la soglia psicologica dei 100 euro.
Nonostante questo quadro positivo a breve termine, ci aspettiamo qualche difficoltà in più in prossimità dei 100 euro, anche perché l’indicatore RSI è prossimo all’ipercomprato.
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