Dopo un’estate molto deludente, le azioni di Daimler Truck sono alla ricerca dello slancio giusto per ritornare oltre i 40 euro.
Vista la recente ripresa del prezzo, gli investitori possono pensare che sia arrivato quel momento?
Nonostante i risultati del terzo trimestre (presentati a inizio novembre) abbiano evidenziato un calo previsto di fatturato, utili e redditività a livello di Gruppo, ha comunque catturato l’interesse del mercato per la sua offensiva sull’idrogeno.
L’azienda ha avviato la seconda fase di test coinvolgendo cinque aziende partner, tra cui Hornbach, DHL Supply Chain e Rhenus. Una serie di circa 100 veicoli è prevista per la fine del 2026, mentre la produzione industriale su larga scala inizierà all’inizio degli anni ’30. Questa cronologia dimostra che sta portando avanti con coerenza la decarbonizzazione, che potrebbe essere una carta vincente nel futuro.
Inoltre la combinazione di immatricolazioni in crescita in Europa ha dato ottimismo al settore dei trasporti, mentre la speranza di forti investimenti infrastrutturali – sia in Europa che negli Stati Uniti – fa pensare che ci sarà una maggiore domanda di veicoli commerciali, flotte di camion e attività di servizio.
Per gli investitori di , la grande incognita rimangono le persistenti incertezze nell’importante business nordamericano. L’attenzione è rivolta ai potenziali dazi e alla questione di quando il mercato dei trasporti merci in quell’area geografica mostrerà una ripresa significativa.
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Lo scenario tecnico di Daimler Truck è tornato a farsi interessante. Come vediamo sulla , dopo aver trovato supporto sul livello di prezzo 33,7, le azioni sono rimbalzate con forza verso l’alto.
Il superamento della media mobile a 50 periodi ha inviato un messaggio rialzista al mercato, ma adesso c’è la prova più importante, ossia il test della Ema200. Se riuscirà a superarla, allora potrebbe trovare lo slancio giusto per risalire verso la soglia dei 40 euro che manca dalla fine dell’estate.
Va evidenziato un aspetto, ossia il recente acquisto di azioni da parte della CFO Eva Barbara Scherer. Quando questo succede viene considerato un segnale forte, perché significa che il top management apparentemente vede una massiccia sottovalutazione del titolo.
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