Dopo alcuni mesi trascorsi in una fase laterale, da qualche settimana le azioni JUNGHEINRICH hanno fatto breakout e si sono messe a correre. Gli investitori si chiedono adesso se il prezzo potrà continuare su questa strada, andando a insidiare i massimi annuali oltre 40 euro.
E’ un periodo molto intenso per il gruppo di intralogistica tedesco, che sta cambiando la direzione ad ha annunciato una strategia di crescita per i prossimi anni.
A fine anno il direttore finanziario Volker Hues lascerà l’azienda dopo 16 anni e verrà sostituito da Heike Wulff, membro del consiglio di amministrazione da maggio 2024. Contemporaneamente, anche il Presidente del Consiglio di Sorveglianza Rolf Najork lascerà l’azienda.
Gli osservatori del mercato considerano la continuità garantita dalla successione interna di Wulff un fattore stabilizzante (positivo) per .
Il nuovo CFO assumerà l’incarico proprio mentre viene lanciato l’ambizioso programma di crescita “Strategia 2030+“, che mira a ottenere entro il 2030 un aumento del fatturato a circa 10 miliardi di euro e un margine EBIT del 10%.
La nuova strategia di prevede una maggiore attenzione alle attività di M&A, focalizzata soprattutto sui mercati in crescita del Nord America e dell’Asia.
Tuttavia, la chiusura dello stabilimento di Lüneburg sta creando scintille con i lavoratori, i sindacati e anche una parte del mondo politico. Come si concilia la strategia di crescita di Jungheinrich con la chiusura dello stabilimento di Lüneburg? Questa è una domanda che non si pongono molti investitori.
Tuttavia, nonostante le turbolenze interne i mercati rimangono fiduciosi. Il titolo è scambiato attorno ai 34 euro e ha guadagnato circa il 35% dall’inizio dell’anno.

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Sotto l’aspetto tecnico, il titolo Jungheinrich sta mostrando un notevole slancio. Come vediamo sulla piattaforma di investimento , il prezzo ha tagliato in modo deciso rima la media mobile a 50 periodi e poi quella a 200 periodi, inviando così un messaggio rialzista al mercato. Inoltre, l’attuale cross tra le due medie mobili forma la “croce d’oro” (altro fattore tecnico rialzista).
La prossima resistenza è attorno ai 36 euro, anche se la più importante è quella a 37 euro. Occhio all’indicatore RSI in zona ipercomprato, che potrebbe provocare temporanee correzioni.
Nel frattempo, due importanti banche d’investimento hanno aumentato i loro obiettivi di prezzo per l’azienda specializzata nell’intralogistica. Barclays ha alzato il target a medio termine di a 44 euro, perché prevede una ripresa degli ordini, un miglioramento del contesto economico e un recupero dei margini per il 2026. Anche Jefferies ha alzato il target, portandolo a 43 euro citando una ripresa ciclica e un profilo rischio-rendimento ora più favorevole per il titolo.
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