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EON, tonfo innescato dagli investitori istituzionali

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La violazione della EMA50, per la prima volta in più di sei mesi, non è un segnale a breve incoraggiante

La società energetica tedesca EON ha vissuto un giovedì nero come la pece, scivolando di oltre il 5% mentre l’indice stava invece salendo.
Oltre alla detrazione dei dividendi, c’è stato un declassamento da parte di Société Generale che ha spinto al ribasso il titolo energetico.

Ciò che ha colpito in particolare è stato il volume di scambi elevato, che ha accompagnato questo crollo improvviso. Potrebbe voler dire che anche alcuni grandi investitori si sono separati dal titolo (con conseguenze anche durature).
Senza il coinvolgimento dei pesi massimi, c’è il rischio che EON possa continuare a perdere valore.

Preoccupa anche un aspetto tecnico, ossia la violazione della EMA50 per la prima volta in più di sei mesi. Non è un segnale a breve incoraggiante, come possiamo vedere nell’immagine tratta dal broker .

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Finora l’andamento tecnico di EON pareva essere solido, ma il gap down che si è aperto e l’alto volume di scambi fanno vedere maggiori rischi di tenuta per i prossimi giorni e settimane.
Sarà importante vedere se la EMA50 riuscirà ad avere la forza per riattrarre il prezzo, oppure lo farà la media mobile a 200 giorni, decisamente più in basso.

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