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BEIERSDORF, per il momento i massimi annuali rimangono un tabù

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Sotto il profilo tecnico, il prezzo di Beiersdorf continua ad oscillare attorno alla EMA50, che sta agendo prevalentemente da supporto

Grazie al successo commerciale con i marchi Nivea e Labello (tassi di crescita a due cifre nei primi nove mesi), il gruppo di beni di consumo Beiersdorf è sempre più ottimista per l’anno in corso, anche se la crescita ha rallentato leggermente rispetto alla prima metà dell’anno.

Ma nonostante il clima di ottimismo, per il momento il titolo non riesce a trovare lo slancio per andare ad aggredire i massimi annuali oltre 127 euro.

Nei primi nove mesi il fatturato complessivo del gruppo è aumentato organicamente di poco più dell’11% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 7,3 miliardi di euro. Nello stesso periodo gli affari nel settore dei beni di consumo sono cresciuti organicamente del 13,6%. Nel settore degli adesivi raggruppati sotto il marchio Tesa, la crescita organica è stata dell’1,3% a 1,3 miliardi di euro.

Per la seconda volta quest’anno, il gruppo con sede ad Amburgo ha alzato i suoi obiettivi annuali, ed ha confermato le previsioni relative al margine di profitto. Rimangono le spine relative al mercato asiatico, dove il marchio di lusso La Prairie non decolla (nei primi nove mesi c’è stato un calo del fatturato del 15,8%). E soprattutto la divisione Tesa si è sviluppata ancora più debole del previsto.

Sotto il profilo tecnico, il prezzo di Beiersdorf continua ad oscillare attorno alla EMA50, che sta agendo prevalentemente da supporto.
Allo stesso modo, il prezzo ha trovato sostegno nel livello Fibonacci 23,6 che si trova all’incirca sulla soglia psicologica di 120 euro.

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(Fonte grafica: piattaforma di investimento )

Questo scenario sta andando avanti da diverse settimane, e per adesso Beiersdorf non è riuscito a trovare lo slancio per andare ad aggredire i massimi annuali oltre 127 euro.

Gli analisti però sono fiduciosi che ciò succederà, almeno nel medio termine (12 mesi). Berenberg fissa il target a 147 euro, mentre Jefferies arriva addirittura a 150 euro. La banca d’investimento britannica Barclays ha fissato un obiettivo di prezzo di 141 euro, mentre JPMorgan ha messo il titolo a 140 euro.

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