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AIRBUS, il target del pattern “flag” induce all’ottimismo

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Il rialzo dei prezzi in corso dalla fine di ottobre ha già regalato agli investitori un guadagno di circa il 23%

Il nuovo anno è cominciato alla grande per Airbus, anche grazie ai gravi problemi altrui (Boeing). Il titolo marcia nell’orbita dei massimi storici, e sembra sulla rotta giusta anche per il futuro.

Il rialzo dei prezzi in corso dalla fine di ottobre, che ha avuto una pausa solo da metà dicembre all’inizio di gennaio, ha regalato agli investitori per questo periodo un profitto di circa il 23%.

Con il suo portafoglio ampio e competitivo, il produttore di aerei è si trova in una posizione privilegiata per beneficiare dell’elevata domanda di aerei a basse emissioni ed efficienti.
Nonostante le catene di approvvigionamento tese, lo scorso anno Airbus ha consegnato 735 aerei commerciali, 200 in più rispetto a Boeing e 15 in più rispetto al proprio obiettivo. Allo stesso tempo, i clienti hanno ordinato più di 2.000 nuovi jet Airbus: un record.

Il superamento della propria previsione di consegna dovrebbe avere un effetto positivo sul corso delle azioni, mentre i problemi persistenti e le carenze di qualità della concorrenza hanno giocato a favore dell’azienda. Inoltre, il titolo ha una valutazione favorevole nel confronto storico.

Sotto il profilo tecnico, la recente correzione ha creato un pattern bandiera (flag), che fa intravedere un target rialzista ancora ampio (almeno 160 euro).

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(Fonte grafica: piattaforma di investimento )

Seguendo il quadro tecnico, si può immaginare che il titolo aggiornerà i suoi massimi storici, anche se l’indicatore RSI è carico e quindi ci possiamo aspettare qualche tentennamento. Peraltro a pochi passi c’è la soglia dei 150 euro, che potrebbe essere l’ostacolo più duro da superare nel breve termine.

Intanto gli analisti sembrano avere molta fiducia in Airbus. Barclays e Deutsche Bank fissano un prezzo obiettivo a medio termine di 152 euro, mentre DZ Bank ha aggiornato il suo target a medio termine fino a 174 euro. I più fiduciosi sono uelli di Jp Morgan, che vedono un possibile target addirittura a 200 euro.

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