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DEUTSCHE TELEKOM in correzione dopo i massimi pluriennali, ma il quadro resta rialzista

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Gli esperti vedono ancora margini di miglioramento per Deutsche Telekom. Ben 23 dei 25 analisti monitorati da Bloomberg lo consigliano ancora

Il lungo rally di Deutsche Telekom, cominciato la scorsa estate, sta vivendo una nuova fase di correzione che è coincisa con il superamento della soglia dei 30 euro (massimi di 24 anni). Ma questo al momento non sembra sporcare il quadro rialzista.

La brusca frenata è stata innescata dai risultati della controllata statunitense T-Mobile US (le cui azioni pochi giorni fa avevano raggiunto il massimo storico di quasi 166 dollari), che nonostante la crescita degli utili ha in parte deluso le aspettative, perché l’aumento del numero dei clienti a contratto dovrebbe essere inferiore a quello dell’anno scorso, e inoltre la crescita degli utili non è stata del tutto all’altezza delle aspettative di alcuni analisti.

Il quadro di Deutsche Telekom resta comunque molto positivo. I timori di un ingresso di Amazon nel mercato della telefonia mobile sono ormai dimenticati da tempo, e il forte sviluppo operativo convince gli investitori dell’azienda tedesca.

Non solo Deutsche Telekom ha alzato leggermente gli obiettivi annuali, ma ha aumentato i dividendi e programmato riacquisti di azioni proprie per un volume massimo di due miliardi di euro.

Sotto il profilo tecnico, la recente correzione ha consentito al titolo di scaricare un po’ l’indicatore RSI, che è uscito dalla zona di ipercomprato.

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(Fonte grafica: piattaforma di investimento )

Non ci stupiremmo di vedere ulteriori prese di profitto, visto che abbiamo da poco toccato i record di 24 anni, ma finché siamo restiamo oltre la Ema50, che funge da perfetta trendline, lo scenario rimane positivo.

Gli esperti vedono ancora margini di miglioramento per Deutsche Telekom. Ben 23 dei 25 analisti monitorati da Bloomberg consigliano ancora di acquistare, con due raccomandazioni di mantenimento. Il prezzo medio obiettivo è di 25,99 euro, ovvero il 13% in più rispetto al livello attuale. JPMorgan e Barclays vedono un potenziale ancora maggiore e fissano il valore equo rispettivamente a 31 e 30 euro.

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