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COVESTRO è di nuovo nel range e la EMA200 fornisce supporto

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L’andamento del titolo è influenzato soprattutto dalla vicenda dell’acquisizione di Adnoc (che ora è in bilico)

Il 2024 non è cominciato nel miglior modo per Covestro, che sembrava lanciato verso i 55 euro e invece ha dovuto cedere finanche la soglia psicologica dei 50 euro (ma ci resta vicino). Ma che prospettive ci sono?

A metà gennaio si è concretizzato una scivolone piuttosto forte, a causa della battuta di arresto nei negoziati con la compagnia petrolifera Adnoc di Abu Dhabi, che si era fatta avanti per rilevare l’azienda tedesca. Ma l’offerta presentata da Adnoc (si dice 60 euro per azione) non è stata ritenuta soddisfacente e da quel momento la situazione è andata in stallo.

Proprio le fantasie su questa acquisizione avevano giocato un ruolo importante per il rally di Covestro, tanto da spingerlo poco prima di Natale a 54,70 euro, il livello più alto da febbraio 2022. Ma da allora, il titolo è nuovamente sceso di oltre il 15%.

Tenuto conto delle difficoltà del settore chimico, che è flagellato nell’ultimo biennio dall’aumento dei prezzi dell’energia, è probabile che nel prossimo futuro il prezzo delle azioni Covestro sarà fortemente influenzato soprattutto dalla vicenda dell’acquisizione di Adnoc, perché a livello di business le cose potranno anche andare bene, ma non benissimo (secondo l’Associazione dell’industria chimica, il 45% delle imprese del settore prevede un miglioramento non prima del 2025).

Sotto il profilo tecnico, la battuta di arresto vissuta a gennaio ha riportato Covestro nel range 46,5-50,5 euro, dove viaggia dall’estate scorsa (a parte due tentativi di breakout).

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(Fonte grafica: piattaforma di investimento )

La posizione del titolo rispetto alle medie mobili fa capire che siamo in una fase molto delicata. La EMA200 fornisce un livello di supporto, mentre la EMA50 è il primo ostacolo se si vuole guadagnare di nuovo slancio.

Gli analisti hanno pareri disomogenei riguardo Covestro.
A inizio marzo Deutsche Bank ha fissato un target a medio termine di 58 euro (circa il 20% in più rispetto al prezzo attuale), e anche Berenberg è molto ottimista (54 euro). Addirittura Jefferies arriva fino a 60 euro. Invece JP Morgan e UBS invece vedono una possibile discesa fino a 40 euro.

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