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EVONIK al test della Ema50 per darsi una spinta verso l’alto

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Nonostante un contesto difficile, il primo trimestre è iniziato molto bene e le prospettive per il 2024 sono più incoraggianti

Dopo mesi davvero complicati, il titolo chimico Evonik sta costruendosi una base solida dalla quale poter ripartire, una volta superate le difficoltà del contesto economico.
E’ evidente che il 2023 ha segnato un miglioramento rispetto al drammatico 2022 (la guerra in Ucraina è stato un disastro per il settore chimico), e la speranza è che la situazione nel 2024 possa segnare una inversione di rotta.

Il settore chimico, il terzo più importante della Germania, ha vissuto problemi seri perché la domanda resta debole e i costi dell’energia continuano ad essere elevati. Basta pensare che per i grandi clienti industriali, i prezzi dell’elettricità in Germania sono quasi quattro volte più alti che negli Stati Uniti e quasi il doppio che in Francia.

A causa dello scenario attuale il capo di Evonik, Christian Kullmann, non si aspetta una ripresa rapida. Tuttavia, il primo trimestre è iniziato molto bene e le prospettive per il 2024 sono più incoraggianti. Si prevede un utile Ebitda compreso tra 1,7 e 2,0 miliardi di euro, che rappresenterebbe un leggero miglioramento.

A ciò contribuirà anche un programma di snellimento del personale (2mila unità sulle 33mila totali), che consentirà risparmi sui costi per quasi 400 milioni di euro, con effetti positivi in bilancio già a partire dal 2024.


Evonik sta inoltre portando avanti il suo programma di ristrutturazione del gruppo, che prevede la separazione del business chimico dalla divisione Performance Materials (che comprende superassorbenti, additivi petrolchimici e prodotti chimici speciali). Di recente ha concluso la vendita dell’attività che tratta materiali assorbenti come i pannolini all’International Chemical Investors Group per una cifra modesta di milioni di euro a tre cifre.

Sotto il profilo tecnico, la Ema50 sta continuando ad agire da resistenza, impedendo a Evonik di avvicinarsi ai 18 euro. Allo stesso tempo la soglia dei 17mila sta fornendo un solido supporto.
La conseguenza è che Evonik viaggia dentro uno stretto range dall’inizio dell’anno.

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(Fonte grafica: piattaforma di investimento )

La sensazione è che in caso di superamento della Ema50, e poco più sopra della Ema200, si potrebbe assistere a un forte movimento rialzista. Fino a quel momento però occorrerà mantenere un atteggiamento prudente.


Gli analisti intanto sono fiduciosi. A inizio marzo Deutsche Bank ha fissato come obiettivo a medio termine 23 euro, mentre la società di analisi statunitense Bernstein Research ha lasciato il rating dell’Evonik a ‘Outperform’ con un obiettivo di prezzo di 21 euro. Berenberg si ferma invece a 20 euro.

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