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VARTA è un’occasione dopo il minimo storico?

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L’ultimo biennio è stato terribile, ed ha fatto precipitare il prezzo del produttore di batterie da 180 euro a 13,6 euro.

La piccola ripresa cominciata a metà marzo da VARTA non è certo sufficiente a vedere un orizzonte più sereno, ma almeno è qualcosa da cui ripartire, dopo che il titolo del produttore di batterie era crollato al minimo storico di 13,6 euro.

L’ultimo scivolone era stato innescato da un attacco informatico subito a metà febbraio, che aveva fermato i sistemi IT e constretto a un temporaneo rallentamento della produzione per motivi di sicurezza.
Nel giro di poco tempo l’attività è ripresa, ma quanto avvenuto chiaramente avrà un impatto negativo sui conti del primo trimestre, ed ha provocato una nuova ondata di vendite da parte degli investitori.
A causa di questo attacco, il produttore di batterie ha annunciato che il rapporto annuale verrà ritardato e che l’assemblea generale del 23 maggio non potrà aver luogo.

VARTA sta cercando di risollevarsi da un biennio terribile. Nella Primavera 2021 il titolo valeva ben 180 euro, ossia più di dodici volte il valore attuale. Il boom del business delle cuffie wireless faceva da volano all’azienda tedesca (che è leader nella fornitura delle batterie a bottone ricaricabili agli ioni di litio). Ma dopo la pandemia è avvenuto il crollo della domanda di elettronica di consumo, spingendo Varta in una crisi che è stata acuita dagli elevati costi dell’energia.

Sono così arrivati diversi profit warning, si è reso necessario un piccolo aumento di capitale, l’azienda ha concordato con le banche un piano di ristrutturazione che prevede il taglio di centinaia di posti di lavoro fino al prossimo anno.

Sotto il profilo tecnico, dopo aver toccato il minimo storico di 13,6 euro il prezzo ha cominciato una ripresa che adesso lo avvicina al test della trendline ribassista cominciata a novembre scorso.

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(Fonte grafica: piattaforma di investimento )

Se dovesse riuscire il breakout, allora VARTA potrebbe ricevere un impulso per andare ad aggredire anche la EMA50.
Il primo vero target a quel punto diventerebbe la resistenza statica sui 16,4 euro.

La situazione attuale giustifica però un tale ottimismo? Dipende…
E’ vchiaro che lo scenario di VARTA non è affatto semplice, prima dell’attacco informatico i risultati trimestrali erano stati positivi, tanto da spingere il prezzo di VARTA al ridosso dei 24 euro. Inoltre erano state fatte delle incoraggianti previsioni riguardo alla domanda di accumulatori. Quanto accaduto di recente ha sicuramente frenato questo slancio, ma non è detto che nella seconda metà del 2024 le cose non possano di nuovo migliorare. E visto l’attuale prezzo di VARTA, non è sbagliato parlare di una potenziale occasione.

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