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CONTINENTAL, la “croce della morte” rende il quadro più pesante

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Dall’inizio dell’anno ha perso il 18,5% del suo valore. L’ultima trimestrale, molto deludente, ha mostrato un’attività di fornitura debole

Da metà febbraio il produttore di pneumatici Continental ha imboccato un trend discendente, che ha finito per bruciare tutti i guadagni che aveva accumulato da novembre scorso.
Il prezzo è tornato vicino alla soglia dei 60 euro, e dall’inizio dell’anno ha perso il 18,5% del suo valore.

Il settore delle forniture automobilistiche, che l’anno scorso ha registrato un utile operativo per la prima volta dal 2019, è tornato a vivere un periodo di grande difficoltà, con volumi di vendita di nuovo deboli (soprattutto in Europa).
Inoltre pesano ancora le pendenti rinegoziazioni dei prezzi nei contratti con i clienti e si è registrato un debole sviluppo del mercato a causa del ritardo nel lancio dei prodotti.

Tutto ciò si è riflettuto nell’ultima trimestrale, molto deludente, che ha mostrato un’attività di fornitura debole. L’utile operativo è stato quasi del 50% inferiore alla stima di consenso, con la maggior parte proveniente dalla divisione automobilistica.
Inoltre, anche il flusso di cassa ha mancato la stima media degli analisti che si aspettavano un inizio anno difficile, ma non di questa portata. Per fronteggiare una parte dei problemi, Contiental ha messo in atto una riduzione dei costi che porterà al taglio di 7.150 posti di lavoro.

Nonostante questo, il gruppo di Hannover continua a confermare i suoi obiettivi annuali, che però sembrano sempre più ambiziosi (dalla stesso Continental ammettono che ciò richiederà un significativo miglioramento dei margini nei prossimi trimestri).
Dato che non ci si può aspettare molto dal secondo trimestre, ormai dipende quasi tutto dall’andamento degli affari nella seconda metà dell’anno.

Sotto il profilo tecnico, il recente crollo di prezzo di Continental preoccupa soprattutto per un aspetto, che ti mostriamo sul grafico della piattaforma .
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Come si può vedere, di recente si è formata la “croce della morte, ossia il passaggio della Ema50 sotto la Ema200. Questo scenario di solito preannuncia un periodo complicato per le quotazioni.
C’è quindi il pericolo di scivolamenti fino al supporto su quota 58,7, anche se l’indicatore RSI in ipervenduto potrebbe arginare questa discesa (almeno nel breve termine).


Le recenti difficoltà si riflettono anche sul giudizio degli analisti, molto più moderato rispetto a qualche tempo fa. Goldman ha abbassato l’obiettivo a medio termine a 62 euro, mentre Jefferies dà comunque fiducia vedendo riprende Continental con un target di 73 euro. UBS vede un rialzo fino a 71 euro.

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