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CONTINENTAL: occhio al breakout dalla “bandiera”, può innescare un altro forte impulso

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L’ultimo forte impulso rialzista è iniziato a novembre dopo l’incrocio delle medie mobili 50 e 200

Come tutte le società coinvolte nel settore auto, anche CONTINENTAL pensava di essersi messa alla spalle la fase critica della pandemia. Tuttavia la Germania sta vivendo un nuovo lockdown rigido, che qualche danno lo creerà sicuramente.
In ogni caso però siamo in una situazione diversa da quella vissuta in Primavera, che ha lasciato cicatrici profonde anche nel fornitore di auto e produttore di pneumatici. Stavolta l’impatto sarà meno forte.

Dopo il crollo del secondo trimestre (calo delle vendite di circa il 40%), le cose per Continental sono andate molto meglio nel terzo (calo di circa il 7% in meno rispetto a un anno fa, dovuto per lo più ai riflessi di un euro forte e ai cambiamenti dovuti ad acquisizioni e vendite).

Mercoledì Continental presenterà la sua strategia nel Capital Market Day, che in futuro riserverà di sicuro un percorso di austerità per snellire i costi di gestione e qualche chiusura di stabilimento (che non mancherà di creare conflitti forti con i sindacati). Questo sarà il duro compito del nuovo CEO Setzer, che sostituirà Elmar Degenhart, che punterà molto sul digitale e sull’elettronica.

Nel frattempo il gruppo ha formulato una nuova previsione per l’anno in corso. Le vendite dovrebbero raggiungere circa 37,5 miliardi di euro, un buon 15% in meno rispetto all’anno precedente. Il margine di profitto corretto per gli effetti speciali, come i costi di ristrutturazione, dovrebbe essere ancora intorno al 3% dopo il 7,4% di un anno fa.

Quadro tecnico di Continental

L’ultimo impulso rialzista, cominciato a inizio novembre dopo l’incrocio delle medie mobili 50 e 200, dalla fine del mese scorso è cominciata una fase di correzione (fonte grafica XTB).

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Il prezzo si sta muovendo dentro un pattern bandiera “da manuale”. Il breakout al rialzo potrebbe preludere ad una forte ripresa della spinta, con target ben oltre i 125.
Al ribasso occorre invece monitorare il livello della Ema50, attualmente sui 106.

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