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BRENNTAG, la ripresa passa per il test della Ema200

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Nella prima parte dell’anno il titolo ha perso un quarto del suo valore. Lo scoglio dei 65 euro resta il più delicato

Dopo il tonfo di agosto, il titolo BRENNTAG sta facendo una grande fatica a ritrovare slancio. Dopo essere rimbalzato fino ai 65 euro, un nuovo scivolone ha riportato il prezzo indietro. Segno evidente che tra gli investitori la fiducia non si è ancora ricomposta. Del resto dall’inizio dell’anno BRENNTAG ha perso quasi un quarto del suo valore di mercato.

Dopo l’andamento insoddisfacente nella prima metà del 2024 (il risultato operativo è sceso di quasi il 18%), al di sotto delle ambizioni, a metà agosto il commerciante di prodotti chimici ha annunciato un profit warning, tagliando gli obiettivi per l’intero anno a causa della pressione sui prezzi e della forte concorrenza.

Secondo le nuove previsioni, l’utile Ebita 2024, al netto degli effetti straordinari, dovrebbe scendere a 1,1-1,2 miliardi di euro (in precedenza era fissata una forchetta compresa tra 1,23 e 1,43 miliardi). Si prevede inoltre che i volumi di vendita si svilupperanno lentamente e che la pressione sui prezzi continuerà, in particolare per i prodotti chimici industriali.

Per rimettersi in marcia, l’azienda riflette su nuove misure di austerità (dopo quelle varate l’estate scorsa) che comportano il rinvio di alcune spese e la spalmatura degli investimenti nell’IT e nella trasformazione digitale su un periodo di tempo più lungo.
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La notizia confortante degli ultimi giorni è il recupero della Ema50, come possiamo vedere sulla piattaforma di investimento .
Adesso si è venuto a creare uno scenario molto delicato, dal momento che mentre la Ema50 fa da supporto, poco sopra c’è la Ema200 che fa da resistenza (peraltro su quota 65 passa anche un livello di resistenza statico importante).

Chi uscirà vincitore da questo valzer tra le due medie, finirà per imprimere la direzione futura a BRENNTAG.

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