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CONTINENTAL, lo spin-off della divisione auto può spingere ancora il prezzo

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Il titolo è uscito dalla zona laterale compresa tra 52 e 62 e punta con decisione ai 70 euro

La ripresa cominciata a settembre ha spinto CONTINENTAL sui massimi da aprile scorso, verso la soglia dei 65 euro. Stavolta, a differenza dei tre precedenti tentativi fatti di recente, lo slancio sembra essere decisamente più convinto e potrebbe portare il prezzo ad avvicinarsi ai 70 euro.

A propiziare questo impulso rialzista di sono stati due fattori.
Anzitutto la trimestrale positiva presentata qualche settimana fa, perché a differenza dei primi due trimestri, nel terzo la situazione degli utili è migliorata notevolmente. L’EBIT operativo è migliorato del 36% a 873 milioni di euro, il margine EBIT risultante è aumentato del 2,6% attestandosi all’8,9%. L’utile netto è aumentato ancora di più, 62,8%, a 486 milioni di euro.


Ma la spinta maggiore l’ha ricevuta dal previsto spin-off della divisione automobilistica. La decisione è stata presa a inizio dicembre, dopo mesi di valutazione. Continental si separerà dalla sua divisione di fornitura di automobili (che continua a risentire della debole produzione dei suoi clienti) che comprende elettronica, freni ed equipaggiamenti interni.


Adesso il consiglio di sorveglianza e l’assemblea generale dovranno approvare il progetto, mentre lo spin-off dovrebbe essere completato entro la fine del 2025, analogamente a come venne fatto anni fa con Vitesco. La razionalizzazione dell’azienda dovrebbe avere un impatto positivo sul resto del gruppo, perché consisterebbe di concentrarsi sul business molto redditizio dei pneumatici.

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Grazie al recente scatto in avanti, CONTINENTAL è riuscito a spingersi fuori dalla zona laterale compresa tra 52 e 62 euro dove si trovava da giugno, come vediamo sulla piattaforma di investimento .

E’ interessante notare come stia per formarsi la “croce d’oro”, ossi la EMA50 che taglia verso l’alto la Ema200: questo invia un messaggio fortemente rialzista al mercato.
Tuttavia la corsa di potrebbe non essere così chiara, visto che l’indicatore RSI sta entrando in ipercomprato. Occorre perciò agire con cautela e pazienza, in vista del prossimo target che è sui 70 euro.


Il potenziale di potrebbe esplodere nel caso in cui lo scorporo della divisione automobilistica verrà approvato dai soci (la prossima primavera).
La maggior parte degli analisti vede un prezzo obiettivo medio superiore ai 70 euro, anche se con valutazioni molto diverse. Spiccano Jefferies, che fissa il prezzo obiettivo a 87 euro, Barclays che lo vede a 85 euro, e JPMorgan che lo mise a 100 euro.
Il titolo è comunque ben lontano dal record; nel 2018 valeva oltre 230 euro al suo massimo storico.

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