L’ultima volta che parlammo del titolo MTU Aero Engines dicemmo che era ormai lanciato verso i 300 euro, un livello record che era stato raggiunto prima della pandemia (quando il blocco del traffico aereo provocò un crollo). Ci avevamo visto giusto, perché negli successivi due mesi il prezzo del produttore di motori aerei ha continuato a correre, toccando il nuovo record storico a 332 euro.
Dopo un guadagno annuo complessivo del 65%, cosa ci dovremmo aspettare adesso?
La corsa di , guidata dal boom degli affari con gli aerei passeggeri ed anche dal forte sviluppo nel settore dei pezzi di ricambio e della manutenzione, ha spinto l’azienda a fissare nuovi e più alti obiettivi di crescita per il 2025.
Il produttore di motori vuole aumentare significativamente le vendite e il fatturato, stimato su 8,3-8,5 miliardi di euro, e anche il risultato operativo rettificato (EBIT) dovrebbe crescere in una fascia percentuale da bassa a media.
Peraltro va evidenziato che MTU di solito pianifica in modo conservativo, quindi le aspettative reali potrebbero essere ancora più elevate.
Tutto bene quindi? A livello operativo sicuramente sì. Ma questo si tradurrà in un ulteriore aumento della quotazione in Borsa? Secondo gli analisti di BofA (Bank of America) su questo ci sono più dubbi, perché un rally così forte non lascia molti altri margini di miglioramento in futuro. Nell’ottica di una rotazione settoriale, ipotizzano che altrove possano esserci maggiori prospettive.
In generale però, gli analisti mantengono un obiettivo di prezzo medio per le azioni di 343,00 euro. Si prevede un notevole aumento nella distribuzione dei dividendi, con previsioni che puntano a 2,39 euro per azione per l’anno fiscale in corso, che rappresenta un miglioramento significativo rispetto ai 2,00 euro dell’anno precedente.
Al momento il quadro tecnico di MTU resta rialzista, anche se qualche segnale di frenata c’è, come ci viene mostrato dal grafico sulla piattaforma di investimento .
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Dopo essere arrivato al nuovo record di 332 euro, siamo entrati in una fase di correzione/consolidamento, con il prezzo che si è avvicinato alla Ema50, dopo aver trovato supporto in una zona cuscinetto compresa tra 307 e 313 euro.
Se la Ema50 dovesse reggere, è possibile che continuerà a consolidarsi oltre i 300 euro.
In caso contrario invece la correzione potrebbe essere più profonda (ipotizziamo anche una discesa fino a 280-290 euro), alimentata dalle prese di profitto.
