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AIRBUS, le consegne possono dare slancio per superare la resistenza a 160 euro

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Dopo il rally di fine anno, il titolo affronta uno snodo importante per il futuro

Dopo un finale di 2024 all’insegna del rialzo (+25% da ottobre), il titolo AIRBUS è tornato sui massimi di 7 mesi e sta cercando di oltrepassare la soglia dei 160 euro.
La ripresa della corsa probabilmente dipenderà dal fatto il colosso aerospaziale avrà raggiunto l’obiettivo di consegna di 770 aeromobili per il 2024 (a fine novembre era a 643). Se ci sarà riuscito, allora il titolo potrebbe ricevere un forte impulso.

Complessivamente, il titolo ha vissuto un 2024 tutto sommato modesto, visto che ha sottoperformato rispetto all’indice MDAX di cui fa parte (+10% contro il +20% dell’indice).


Il produttore di aerei non è riuscito a trarre pieno vantaggio dalla forte crisi di Boeing, il suo principale concorrente, a causa della catena di fornitura fortemente tesa. I problemi riguardano un’ampia gamma di componenti, che vanno dai motori alle apparecchiature di cabina. Tutto questo ha provocato un rallentamento delle consegne, e probabilmente farà sentire i suoi effetti anche nel 2025.


Di positivo c’è che continua a essere seduto su un’enorme montagna di ordini, quasi 9.000 aerei. In sostanza la produzione di Airbus è più o meno al completo per i prossimi dieci anni.
Sarà importante dimostrare al mercato la capacità di soddisfare tutte le richieste, espandendo la propria capacità produttiva, anche perché all’orizzonte sta avanzando il concorrente cinese Comac. L’azienda dell’estremo oriente vanta già un portafoglio ordini di circa 1.000 aerei e nei prossimi anni potrebbe crescere anche a livello internazionale, sfruttando proprio le difficoltà altrui a soddisfare tutte le richieste.


Nel frattempo, il grafico delle azioni Airbus continua ad essere buono, vista la tendenza al rialzo che dura da alcuni mesi, come vediamo sulla piattaforma di investimento .
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La formazione della croce d’oro (la Ema50 che sale oltre la Ema200) ha dato una bella spinta nel mese di dicembre, ma adesso il prezzo si trova a fronteggiare una solida resistenza a 160 euro.
Se dovesse superarla, allora il prossimo scoglio sarebbe decisamente più in alto, a quota 172 euro (il massimo del 2024).
Al ribasso invece c’è un supporto a quota 151 euro, che ormai quasi coincide con la Ema50.


Va detto infine che gli analisti sono ottimisti per l’anno borsistico 2025, visto che quasi tutte le banche raccomandino l’acquisto. Tuttavia gli obiettivi di prezzo della maggior parte degli esperti sono contenuti, e oscillano tra 170 e 185 euro.

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