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VOLKSWAGEN punta a quota 100 ma ci sono due ostacoli da superare

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Nell’ultimo mese il titolo del colosso auto si è ripreso, ma lo scenario adesso si fa più complicato

Dal mese di dicembre è cominciata una lenta ma costante ripresa per Volkswagen, reduce da un 2024 davvero pessimo (-20%) come del resto è successo all’intero settore auto europeo. Ma la corsa per il momento sembra aver incontrato un grosso ostacolo sui 94 euro.
La debolezza dell’economia, le sfide (anche politiche) imposte dalla transizione energetica e una forte concorrenza, soprattutto in Cina, hanno colpito ripetutamente il mercato dell’auto, che ha davanti a sé ancora delle sfide difficili.

Una di queste sono i dazi minacciati da Trump, che mettono a rischio le vendite nel redditizio mercato Nordamericano. Questo avviene proprio mentre sta cercando di rafforzando le proprie attività negli Stati Uniti, per diventare più indipendente dal mercato cinese.
Ricordiamo che il gruppo tedesco sta investendo 15 miliardi di dollari negli USA e 5 miliardi di dollari in Canada.


Non meno complessi sono i problemi all’interno della UE, perché la fine dei sussidi elettrici da parte della Confederazione (alla fine del 2023), ha provocato un calo delle immatricolazioni di BEV di circa un quarto.
Ma se l’industria automobilistica non risucirà a raggiungere gli ambiziosi obiettivi fissati dalla UE, per i quali servirebbe un’impennata di immatricolazioni di auto elettriche, si rischiano multe salate.


L’aspetto positivo è che di recente ha raggiunto un accordo nella controversia sulla contrattazione collettiva con l’IG Metall. Volkswagen taglierà progressivamente 35.000 dipendenti e produrrà oltre 700.000 automobili in meno all’anno, ma non dovrebbero esserci chiusure di fabbriche o licenziamenti operativi.


Se i fondamentali non sono rosei, il quadro grafico invece offre degli spunti di ottimismo. Dopo aver raggiunto i minimi dal 2010 sul finire di novembre, Volkswagen si è lentamente ripreso, come vediamo sulla piattaforma di investimento .

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Probabilmente il mercato ha visto certi prezzi così bassi come un’opportunità di ingresso allettante.
Ma adesso che siamo più vicini alla soglia psicologica dei 100 euro, c’è stata una frenata. Non ha aiutato il fatto che l’indicatore RSI sia entrato in ipercomprato.
Prima di raggiungere quota 100, il titolo ha comunque due ostacoli da superare: la Ema200 e una resistenza statica sui 98 euro circa.
In caso di passi indietro, bisognerà invece tenere d’occhio la soglia psicologica dei 90 euro.


Gli analisti sono discordi sul futuro di . Mentre Berenberg lascia l’obiettivo a 112 euro, Jefferies si spinge addirittura a 140 euro. Ma c’è chi va nella direzione opposta: UBS lascia Volkswagen a 75 euro di target. A metà strada si collocano Goldman Sachs (98 euro) e RBC (100 euro).

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