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SALZGITTER è pronto a tornare oltre i 20 euro?

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Nonostante lo scenario complicato per il settore siderurgico, il gruppo è riuscito a ritrovare la fiducia degli investitori

Il rimbalzo cominciato a metà gennaio (+20%) ha riportato il gruppo siderurgico Salzgitter sulla soglia dei 20 euro, che però continua ad essere un ostacolo robusto, visto che è dall’estate scorsa che non si riesce ad andare oltre.
Ma se guardiamo al forte miglioramento avvenuto da ottobre, possiamo parlare di ripresa sostenibile dei prezzi?

Senza dubbio il contesto difficile continua a creare problemi al gruppo siderurgico, in particolare nella divisione automobilistica e soprattutto in Europa e in Germania. Proprio questo spinse , lo scorso mese di ottobre, a rivedere al ribasso le sue previsioni annuali.
Tuttavia, i dati finanziari preliminari dell’11 febbraio mostrano valori al di sopra del consenso del mercato. Le vendite hanno superato i 10 miliardi, ossia il massimo previsto. L’EBITDA operativo di 445 milioni di euro è notevolmente superiore alle previsioni di 275-325 milioni di euro (ma circa un terzo in meno rispetto all’anno precedente).

E’ vero che l’azienda ha registrato una perdita di quasi 300 milioni (nell’anno precedente era stato realizzato un utile di 238 milioni), ma ciò è frutto in special modo degli elevati ammortamenti e degli accantonamenti per la ristrutturazione, nonché di oneri per svalutazione pari a 278 milioni di euro.

Nel complesso quindi i dati sono incoraggianti. Inoltre a livello internazionale si stanno manifestando i primi segnali di miglioramento economico. Tuttavia, a causa della minaccia dei dazi statunitensi, nell’attuale anno fiscale non si possono immaginare grandi slanci.
Le previsioni di per il 2025 sono in linea con i risultati dell’anno appena raggiunto, non di più. E questo sottolinea l’incertezza esistente.

Nessuna novità è giunta sul fronte dell’offerta di acquisizione annunciata da Günter Papenburg e TSR Recycling alla fine di ottobre. Si sono svolti colloqui tra l’azienda e le parti interessate; I risultati non sono stati comunicati. La Bassa Sassonia, che detiene una quota del 26,5% di , non ha ancora dato il via libera (dipendenti e sindacato sono chiaramente contrari).
Se l’acquisizione andasse in porto, il gruppo esistente potrebbe essere sciolto. È probabile che il consorzio sia molto interessato alla partecipazione di Aurubis, poiché Salzgitter è il maggiore azionista con il 29,99%. Salzgitter dispone inoltre di un ampio portafoglio di redditizie filiali tecnologiche.


Sul fronte grafico Salzgitter offre degli spunti incoraggianti, e per evidenziali sfruttiamo il grafico sulla piattaforma di investimento .
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Come puoi notare il prezzo ha appena oltrepassato la Ema200, mandano un messaggio chiaramente rialzista al mercato. Tuttavia, prima di aggredire la soglia psicologica dei 20 euro, bisogna superare un livello statico di resistenza a 19,2 euro.
Un altro livello statico (17,9 euro) sta invece agendo da supporto, mentre più in basso c’è anche la Ema50 a fornire un cuscinetto contro eventuali correzioni al ribasso.


Intanto gli analisti valutano il titolo in modo molto diverso. Deutsche Bank fissa un obiettivo a 19 € mentre Jefferies a 18,50 €, entrambi ritengono quindi che attualmente il titolo abbia una valutazione equa. Invece Baader Bank mantiene il suo prezzo obiettivo di 45 € e ritiene che il titolo sia notevolmente sottovalutato.

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