La ripresa cominciata a inizio anno dal titolo MERCEDES ha vissuto una nuova fase di correzione, com’era successo già alla fine del mese scorso. Ma non sembrano esserci motivi per preoccuparsi, perché lo slancio rialzista resta intatto.
I dati dell’ultimo trimestre, pubblicati il 20 febbraio, hanno confermato sostanzialmente le previsioni. Le vendite e gli utili sono scesi, ma del resto questo scenario era stato alla base della revisione al ribasso fatta da a fine settembre. Era ampiamente atteso sia un calo significativo dell’EBIT (sceso del 31% rispetto all’anno prima) così come del flusso di cassa (9,2 miliardi contro 11,3 dell’anno prima).
Per l’anno in corso le scenario sarà ancora sofferente: si prevede un leggero calo delle vendite rispetto all’anno precedente. Il trend negativo dell’EBIT continuerà, ma in modo più contenuto.
Ormai sappiamo da tempo che il settore automobilistico sta affrontando pesanti venti contrari, che passano per il calo delle vendite dei modelli elettrici (l’anno scorso quasi un quarto di auto elettriche in meno rispetto al 2023) e per la forte concorrenza straniera.
La causa principale del calo delle vendite lo scorso anno è stata la Cina, dove le vendite di sono diminuite del 7% nel 2024. Ricordiamo che la Cina è il mercato più importante al mondo per gli Svevi. A questo si aggiungono poi i timori per una possibile battaglia tariffaria innescata da Trump.
Per recuperare redditività, Mercedes ha avviato un forte programma di riduzione dei costi già nella seconda metà dell’anno. Sono previsti anche significativi tagli ai posti di lavoro. Nonostante i numeri negativi, l’azienda resta sulla strada giusta. Tuttavia gli effetti della nuova strategia aziendale si vedranno gradualmente e lentamente.
Lo scenario grafico rende ottimisti circa il fatto che abbia toccato il fondo a novembre, quando scese verso 51 euro circa. Da allora, il titolo ha ripreso un trend di crescita costante.
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Come vediamo sulla piattaforma di investimento , la correzione è avvenuta sulla resistenza statica a quota 62,4 euro, una zona dove c’era stata già tensione nel corso del 2024. Tuttavia il prezzo ha trovato supporto nella Ema200, e questo è molto importante perché se il prezzo fosse finito più giù, avrebbe mandato un messaggio ribassista al mercato. Così invece lo scenario rialzista rimane intatto.
Peraltro la correzione recente ha consentito di scaricare l’indicatore RSI, che era giunto in ipercomprato.
Si apre così una nuova opportunità di ingresso per i rialzisti, anche se il prossimo futuro di passa per una ripresa oltre la soglia dei 62,4 euro. Solo in quel caso gli scenari si farebbero decisamente interessanti.