Il 2025 è cominciato come meglio non avrebbe potuto per le azioni BASF. Il titolo ha guadagnato oltre il 20%, sfondando il muro dei 50 euro che non veniva raggiunto dalla scorsa primavera.
Sembra quindi trovare conferma la speranza che – dopo anni complicati – il settore chimico possa definitivamente lasciarsi alle spalle il periodo difficile post-Covid, caratterizzato da una domanda estremamente debole.
Quando il 28 febbraio sono stati presentati i dati aziendali di , ha colpito positivamente il fatto che – nonostante un calo delle vendite del 5,3% – l’utile operativo è cresciuto (da 7,7 a 7,9 miliardi) arrivando a un passo dall’obiettivo aziendale di 8 miliardi di euro. Grazie alla vendita della controllata Wintershall, il risultato del Gruppo è migliorato da 225 milioni di euro a 1,3 miliardi di euro.
Se i valori possono essere definiti solidi, la previsione annuale di indica un ulteriore aumento del utile EBITDA (tra 8 e 8,4 miliardi) al quale contribuiranno tutti i settori ad eccezione della chimica di base. Si prevede che il flusso di cassa sarà compreso tra 400 e 800 milioni di euro, in aumento rispetto ai 750 milioni di euro più recenti. Queste cifre dimostrano che probabilmente il peggio è già stato raggiunto.
Un’attenzione particolare è stata posta alla riorganizzazione del Gruppo e alla vendita delle attività periferiche. L’attività di rivestimenti brasiliana è stata venduta per 1,15 miliardi di dollari. È inoltre prevista un’IPO per la divisione agricola.
Un aspetto al quale occorre prestare attenzione è la guerra in Ucraina. Se davvero si riuscirà a raggiungere una pacificazione nel 2025, ciò avrebbe un impatto positivo sull’intera industria chimica.
Il quadro grafico di è decisamente migliorato nelle ultime settimane, durante le quali si è formata la “croce d’oro”, ossia il passaggio della Ema50 sopra la Ema200, inviando così un messaggio rialzista al mercato.
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Come vediamo sulla piattaforma di investimento , dopo un lungo periodo di consolidamento tra 42 euro e 48 euro, il prezzo è riuscito a venire fuori da questo range superando la soglia psicologica di 50 euro.
Il prossimo target è sui 55 euro, dove c’è una zona di resistenza che si è formata poco meno di un anno fa. Tuttavia, l’indicatore RSI è ormai quasi in ipercomprato, per cui non ci stupirebbe una breve correzione.
Finché il prezzo rimarrà oltre 48 euro, quindi fuori della zona di consolidamento, il quadro rialzista rimarrà intatto.