Dopo diverse settimane positive, le azioni Beiersdorf hanno piazzato uno scatto feroce sul finire di febbraio, grazie ad un incoraggiante rapporto annuale, arrivando così oltre la soglia dei 135 euro (sui massimi da luglio 2024).
I dati relativi all’esercizio finanziario 2024 hanno mostrato che ha registrato avuto una crescita organica del 6,5%, mentre l’utile operativo (EBIT) è cresciuto di circa l’8%, attestandosi a 1,37 miliardi, come da aspettative. Il margine EBIT è aumentato dal 13,4% al 13,9% su base annua. Alla fine il gruppo di Amburgo ha guadagnato 928 milioni di euro, dopo 749 milioni nell’anno precedente.
Le divisioni Derma e NIVEA hanno registrato la crescita organica più significativa (rispettivamente del 10,6% e del 9,0%), mentre si confermano le difficoltà del marchio di lusso La Prairie che ha registrato un calo del 6,1%. sta lottando da tempo con la debolezza dei consumi in Cina, a causa della flebile ripresa economica del Dragone.
La società, che prevede di mantenere il dividendo a 1 euro per azione, ha anche annunciato un ulteriore programma di riacquisto di azioni proprie per un valore massimo di 500 milioni di euro. Gli acquisti dovrebbero iniziare dopo l’Assemblea Generale 2025 e saranno completati entro la fine dell’anno.
Per l’esercizio finanziario 2025, il gruppo di beni di consumo prevede una crescita organica delle vendite dal 4% al 6% e un margine EBIT leggermente superiore a quello dell’anno precedente. Un po’ di incertezza si lega all’impatto delle tariffe statunitensi, perché un terzo dei prodotti per gli Stati Uniti vengono prodotti in loco, ma la maggioranza viene realizzata in Messico.
Il quadro grafico di Beiersdorf si è fatto molto intrigante nell’ultimo periodo, anche perché si sta concretizzando l’incrocio tra la Ema50 e la Ema200, che di solito accompagna forti cambiamenti.
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Come vediamo sulla piattaforma di investimento , la recente correzione ha consentito di “scaricare” un po’ l’indicatore RSI che era ormai giunto in zona ipercomprato, ciò potrebbe preparare il terreno a un nuovo impulso rialzista.
La prima zona target potrebbe essere compresa tra 138 e 140 euro, mentre a quota 141 c’è un ulteriore livello di resistenza.
Al ribasso invece si può cominciare ad essere preoccupati se il prezzo scendesse sotto il livello dei 130 euro, avvicinandosi alle due medie mobili.
Gli analisti hanno un forte ottimismo nei riguardi di . La banca JPMorgan ritiene che 160 € sia un valore equo , Bernstein Research prevede un prezzo obiettivo a 155 €, mentre DZ Bank fissa un target di 145 €, mentre Berenberg ha mantenuto la raccomandazione con obiettivo a 167 €.