Dopo quasi un trimestre di forti guadagni, il titolo Wacker Chemie sta affrontando una nuova correzione, ma sta cercando di difendere la soglia degli 80 euro.
L’aspetto positivo è che dopo anni difficili si vede qualche segnale di ripresa. Ciò si lega soprattutto alla speranza che il dialogo tra Trump e Putin possa portare alla fine della guerra in Ucraina. Se ciò accadesse, i prezzi dell’energia scenderebbero, con grande vantaggio per l’industria chimica.
In effetti se l’ambiente continua ad essere complicato per il settore chimico, è principalmente per gli elevati costi energetici.
Tutte le aziende del settore hanno sofferto negli ultimi anni, come confermano i risultati di Wacker Chemie del 2024: il fatturato di gruppo è sceso dell’11%, mentre l’utile operativo è sceso del 7% a 763 milioni. L’utile finale di è stato di 265 milioni, un quinto in meno rispetto all’anno precedente (e anche il dividendo sarà stato tagliato da 3,00 a 2,50 euro).
Per il 2025 l’azienda si aspetta una crescita delle vendite, con un fatturato tra 6,1 e 6,4 miliardi, dopo 5,72 miliardi di euro dell’anno scorso. L’EBITDA è previsto tra 700 e 900 milioni di euro.
Il CEO di , Christian Hartel, ha tuttavia espresso cautela sul futuro, a causa di un’economia debole che continua a frenare gli ordini di molti clienti, soprattutto nel settore delle costruzioni (che mette sotto pressione la divisione polimerica).
Segnali importanti arrivano invece dal settore delle biosoluzioni, e anche la domanda di siliconi per applicazioni speciali e il business con polisilicone per l’industria dei chip ha continuato a svilupparsi bene.
Dato il contesto che rimane difficile, il focus dell’azienda rimarrà comunque ancora sul contenimento dei costi e l’aumento dell’efficienza.
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Il quadro tecnico di offre segnali incoraggianti, come possiamo vedere nell’immagine tratta dalla piattaforma di investimento .
Il forte impulso rialzista cominciato a inizio anno si è fermato sulla resistenza attorno quota 88 euro, ma questa correzione è servita a scaricare l’indicatore RSI che era in prossimità dell’ipercomprato.
A dare supporto al prezzo c’è adesso la Ema200, che è un livello molto importante perché manifesta la tendenza di lungo periodo. Se Wacker Chemie riuscirà a restare oltre questa soglia, potrebbe accumulare lo slancio necessario per riavvicinarsi verso i 90 euro. Al contrario, un’eventuale discesa potrebbe protrarsi fino al supporto a quota 77 euro circa.
Per gli analisti comunque le prospettive sono buone. Kepler Cheuvreux fissa l’obiettivo di prezzo per a 104 euro, Jefferies si ferma a quota 100. Più cauti sono quelli di Deutsche Bank Research (96 euro) mentre non vedono grandi cambiamenti a medio termine gli esperti di Berenberg (target di 85 euro).