Dopo qualche settimana di consolidamento attorno ai 520 euro, il titolo MUNICH RE è di nuovo schizzato verso l’alto, fissando un nuovo record storico (590 euro) e avvicinandosi alla soglia record dei 600 euro.
Che prospettive ci sono per il futuro?
Tra i fattori scatenanti dell’ultimo impulso ci sono figure trimestrali forti e il messaggio che il dividendo di aumenterà.
Il riassicuratore tedesco ha superato ancora una volta l’obiettivo di profitto, raggiungendo 5,7 miliardi di euro nell’esercizio del 2024 (la previsione era 5,63), con un aumento di oltre 1 miliardo di euro rispetto all’anno precedente. Le vendite sono aumentate di circa il 5%, e per il quarto esercizio di fila c’è stato un aumento degli utili.
Grazie a questo gli azionisti beneficeranno di un dividendo record e di un aumento del piano di buyback per altri 500 milioni di euro.
Inoltre, per il 2025 Muniche Re prevede un ulteriore aumento degli utili a circa 6 miliardi. Avremo una conferma di questi sviluppi ulteriormente positivi il 13 maggio, quando verranno pubblicati i risultati per il primo trimestre del 2025.
Un’altra novità importante è il tentativo di di espandersi nell’attraente mercato assicurativo americano, tramite l’acquisizione della società californiana Next Insurance attraverso la sua sussidiaria Ergo (investimento da 2,6 miliardi).
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Dal punto di vista grafico, si può vedere sulla piattaforma di investimento come il titolo viaggi su una tendenza al rialzo che parte da molto lontano. Ormai la soglia dei 600 euro è davvero a pochi passi.
Tuttavia, più si corre verso l’alto e più aumenta il rischio di una correzione, anche perché l’indicatore RSI viaggia a ridosso della zona di ipercomprato dall’inizio di marzo. Ciò ci fa ritenere che difficilmente la soglia dei 600 euro verrà superata con un movimento esplosivo.
Fermo restano che quota 600 euro è l’obiettivo più immediato, non ci stupiremmo di vedere un consolidamento di attorno a tale livello, se non addirittura qualche passo indietro (ci sono due zone di supporto da guardare: la prima è a quota 566 euro, più in basso c’è invece la Ema50 attorno ai 550 euro).