Cosa sta succedendo a Nordex? La recente correzione deve preoccupare i rialzisti, oppure è tutto fisiologico?
Il titolo del produttore di turbine eoliche a metà febbraio era riuscito finalmente a venire fuori da una lunga fase laterale (tra 10,8 e 11,6 euro), guadagnando il 50% in poche settimane, fino a giungere sui massimi dal 2022.
Ma un simile rally non può durare in eterno, e di recente c’è stata una brusca correzione che ha bruciato circa metà dei guadagni accumulati in precedenza.
Partiamo dai dati. A fine febbraio le azioni di avevano cominciato a crescere dopo la pubblicazione dei risultati e delle prospettive future. Il gruppo ha raggiunto tutti gli obiettivi finanziari e operativi per il 2024 (296 milioni di EBITDA, dopo i soli 2 milioni dell’anno precedente), mostrando un aumento significativo della redditività.
Grazie anche a un portafoglio ordini robusto (gli ultimi dalla Scandinavia e dalla Turchia), il produttore di impianti eolici ha fissato obiettivi ambiziosi per il 2025: le vendite dovrebbero aumentare da 7,4 a 7,9 miliardi di euro, con un aumento dell’EBITDA tra 5-7%.
Non dimentichiamo poi che il pacchetto di stimoli del nuovo governo tedesco, che prevede anche investimenti nel settore delle rinnovabili e potrebbe aprire la strada a progetti di parchi eolici più grandi in Germania.
Tutto ciò aveva spinto gli analisti di Jefferies e Goldman Sachs a consigliare il titolo , fissando un target compreso tra 18 e 20 euro.
Il quadro grafico di Nordex si è deteriorato nell’ultimo periodo, anche se la situazione potrebbe non essere così preoccupante come può sembrare.
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Come vediamo sulla piattaforma di investimento , il prezzo ha trovato un solido supporto sulla Ema50, che ha arginato la discesa. Inoltre la recente correzione ha permesso al mercato di “scaricare” l’indicatore RSI che era fortemente in ipercomprato.
Il terreno sembra quindi essere di nuovo pronto per uno slancio rialzista di Nordex, anche se bisognerà prima lasciarsi alle spalle la resistenza tra 14,6 e 15,2 euro per aprirsi la strada verso il record annuale a 17,2 euro.