Le ultime quattro settimane sono state terribili per il settore auto, perché a metà marzo i primi dazi annunciati da Trump riguardavano proprio queste industrie. Il titolo Volkswagen, così come tutti gli altri player del settore, ha imboccato una discesa ripida del 20%, finendo verso gli 80 euro.
L’annuncio che le tariffe saranno sospese per 90 giorni sembrava essere un segnale di ottimismo, ma la festa è durata poco perché dalla Casa Bianca è arrivata la precisazione che i dazi sulle auto non verranno sospesi.
Lo scenario rimane quindi molto complicato per e gli altri produttori di auto tedeschi.
Nonostante l’esclusione del comparto automotive dalla tregua tariffaria, comunque è positivo il segnale di apertura ai negoziati da parte degli USA. Inoltre ogni annuncio che riduca il rischio recessione avrà comunque effetti positivi indiretti sull’automotive. Ed è per questo che il settore ha comunque tirato una boccata d’ossigeno.
Resta comunque il clima fortemente incerto, che continuerà a pesare come una spada di Damocle sul settore.
Nel frattempo, il gruppo ha presentato i dati chiave del primo trimestre. Sia le vendite (in crescita solo del 3%) che gli utili sono stati inferiori alle aspettative (l’EBIT ha registrato un calo del 39% a 2,8 miliardi di euro). In particolare, il risultato finanziario ha pesato sugli utili.
Nonostante l’incertezza generale, Volkswagen ha però mantenuto i suoi obiettivi annuali (che prevedono un aumento delle vendite fino al 5%) e il management ha espresso opinioni cautamente positive.
Ma questo non è stato sufficiente per un impulso positivo per il mercato.
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Sotto l’aspetto grafico, non c’è molto di cui essere contenti. Come vediamo sulla piattaforma di investimento , il forte rimbalzo che aveva spinto Volkswagen di nuovo oltre i 90 euro si è esaurito presto.
Il prezzo resta sotto la Ema200 (a quota 98 euro) e questo crea un quadro negativo nel grafico del gruppo .
Inoltre, si è formata una “croce della morte“, visto che la media a 50 giorni ha appena tagliato dall’alto quella a 200 giorni, e solitamente questo è un messaggio negativo per gli investitori. L’indicatore RSI in ipervenduto può ancora ostacolare la discesa, ma fino a quando?
La situazione è attualmente critica, anche perché il gruppo soffre di tutta una serie di problemi irrisolti dal punto di vista operativo.