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AIRBUS, lo scenario geopolitico ostacola il ritorno oltre 140 euro

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La questione dazi coinvolge in modo forte il produttore di aeromobili, che all’inizio di aprile ha vissuto un brusco calo

Dopo la brusca flessione avvenuta a inizio aprile, il titolo AIRBUS sta facendo fatica a riprendere quota. Le azioni del produttore europeo di aeromobili erano scivolate in prossimità dei minimi di 6 mesi, a causa della forte incertezza derivante dai dazi commerciali.
è infatti una delle società più coinvolte nei conflitti commerciali tra Europa, Stati Uniti e Cina.


Sul mercato statunitense, malgrado i dazi aggiuntivi siano stati temporaneamente sospesi, nessuno sa per certo cosa frulla nella testa di Trump e cosa potrebbe accadere in futuro. In quest’area geografica quindi Airbus avverte il peso dell’incertezza.
In Cina le cose non vanno meglio, e neppure i grossi problemi di Boeing daranno vantaggi ad . A quanto pare, infatti, Pechino ha intenzione di spingere le sue compagnie aeree nazionali ad acquistare aeromobili dal produttore nazionale Comac e non da produttori stranieri.


In teoria Airbus potrebbe aggirare in parte i problemi in USA e Cina perché in ciascuno dei due Paesi ha degli stabilimenti di assemblaggio finale. Tuttavia nessuno dei due ha la capacità di servire questi mercati in modo completo. Finché la tensione commerciale continuerà, gli affari di inevitabilmente ne risentiranno.


Nonostante questa delicata situazione geopolitica, il management di Airbus al momento ha confermato i suoi obiettivi annuali. Nell’anno in corso continua a puntare a un aumento dell’EBIT rettificato a circa 7,0 miliardi di euro, mentre il free cash flow dovrebbe essere al livello dell’anno precedente a circa 4,5 miliardi di euro. Entro la fine dell’anno, il gruppo prevede di consegnare circa 820 aeromobili commerciali ai clienti, dopo i 766 aeromobili dello scorso anno (a fine marzo la compagnia aveva consegnato 136 aeromobili).

Veniamo adesso allo scenario grafico, che si è decisamente deteriorato nelle ultime settimane…
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Il produttore di aeromobili è scivolato fino al supporto a quota 126 €, dove finalmente è avvenuto un timido rimbalzo (anche per via dell’indicatore RSI che era sceso in ipervenduto).
Tuttavia, come vediamo sulla piattaforma di investimento , la risalita si è fermata sulla resistenza a quota 136-138 euro, dove si vede una chiara tensione tra le forze di mercato, così come era avvenuto – più o meno su questo livello di prezzo – anche tra ottobre e novembre scorso.
Dal punto di vista tecnico, una forte minaccia arriva dall’imminente incrocio ribassista delle medie mobili 50 e 200 (“la croce della morte“), che solitamente porta messaggi negativi al mercato.

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