La partita interna tra i maggiori azionisti di PROSIEBENSAT ha spinto il prezzo del gruppo media sui massimi dall’estate scorsa, alimentando un rally che da dicembre scorso ha portato un aumento del titolo per oltre il 50%.
La lotta di potere dentro si sta svolgendo tra l’italiana MediaForEurope (MFE) del gruppo Berlusconi e il gruppo PPF della Repubblica Ceca. Entrambi i gruppi hanno infatti presentato un’offerta per aumentare la loro quota di partecipazione nell’azienda tedesca. Tuttavia, le loro offerte sono molto diverse.
Mentre il gruppo MFE (che offre 5,74 euro per azione) vuole portare la quota oltre il 30% e acquisitre ProSiebenSat1 per creare un gruppo media europeo sempre più forte, i cechi (che offrono 7 euro per azione) vogliono arrivare a poco meno del 30% del capitale e non stanno cercando un’acquisizione, bensì di effettuare un’operazione soltanto finanziaria. Probabilmente il loro intento è quello di costringere il gruppo Mfe-Mediaset a alzare il prezzo dell’Opa, e magari rivenderlo in futuro alla stessa Mfe.
Il consiglio di amministrazione di PROSIEBENSAT ha accolto con favore solo l’offerta di PPF.
Mentre si sta giocando questa sfida determinante per il futuro di , il primo trimestre dell’anno si è chiuso con dati in chiaroscuro.
Il fatturato è rimasto sostanzialmente stabile a 855 milioni di euro, ma l’utile EBITDA rettificato è crollato del 39% a causa del calo dei ricavi nel settore pubblicitario televisivo. Gli esperti si aspettavano un calo dei profitti, ma non di questa portata.
La buona notizia è la continua crescita della piattaforma di streaming e dei ricavi da produzione e distribuzione. Alla fine il trimestre si è chiuso con una perdita netta rettificata di circa 14 milioni di euro (l’anno precedente la perdita fu di 8 milioni di euro).
Il gruppo ha comunque confermato le previsioni per l’anno in corso, nonostante la situazione difficile e i ricavi pubblicitari attesi ancora in diminuzione nella prima metà dell’anno. Tenendo conto del deconsolidamento del portale di comparazione Verivox, il fatturato è atteso a 3,85 miliardi, mentre l’EBITDA rettificato a 520 milioni.
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Come detto, tuttavia, la questione più rilevante al momento è lo scontro tra MFE e PPF. L’offerta dei cechi ha spinto il prezzo del titolo oltre i 7 euro, e come puoi vedere sul grafico , questo ha creato un GAP UP abbastanza ampio.
Inoltre ha spinto con decisione l’indicatore RSI in ipercomprato, e questo fa immaginare che ci sarà quanto meno un consolidamento nei prossimi giorni, se non qualche passo indietro verso il supporto a 6,87.
Ci sembra meno probabile che il prezzo possa avvicinarsi alla successiva resistenza, che si trova su 7,65 euro.