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EVONIK, tensione sui 20 euro. C’è potenziale per andare più su?

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Il titolo è rimbalzato con forza nelle ultime settimane. Intanto l’ultima trimestrale è stata robusta

Dopo il tracollo di metà marzo a causa delle minacce doganali di Trump, le azioni Evonik hanno recentemente registrato un forte rialzo riconquistando la soglia dei 20 euro.
Dall’inizio dell’anno il titolo dell’azienda chimica ha guadagnato il 25%, grazie anche ad una profonda ristrutturazione interna (la più grande della storia dell’azienda).


Il gruppo ha deciso di separarsi dal business dei prodotti chimici standard, la cui attività verrà venduta e in futuro, mentre l’attenzione sarà rivolta a prodotti con margini più elevati. L’obiettivo è quello di migliorare significativamente la situazione reddituale e rafforzare la resilienza dell’azienda chimica. Grazie a queste misure, si prevede che l’EBITDA operativo sarà superiore di 1 miliardo di euro entro il 2027.

Gli attuali livelli di gestione saranno ridotti, con l’obiettivo di arrivare a una gerarchia piatta. Inoltre, grazie a un programma di austerità verranno risparmiati 400 milioni di euro l’anno entro la fine del 2026. Tra vendite e scissioni societarie ci sarà l’uscita complessiva di 7.000 posti di lavoro.


Nel frattempo, l’ultimo rapporto trimestrale (pubblicato il 12 maggio) è stato solido. Le vendite del gruppo sono rimaste al livello dell’anno precedente, ovvero 3,8 miliardi, mentre l’utile EBITDA è cresciuto del 7% a 560 milioni di euro. L’utile del periodo è aumentato a 233 milioni (da 156 milioni di euro nello stesso periodo dell’anno precedente). Il flusso di cassa è aumentato del 50% a 195 milioni di euro.


Se la ristrutturazione del gruppo avrà i suoi maggiori effetti nel lungo periodo, nel breve periodo l’andamento del titolo potrebbe essere influenzato dalla minaccia dei dazi statunitensi. La questione doganale resta incerta, visto che Trump annuncia e poi rinvia i nuovi dazi, e questo crea volatilità sul mercato.

Il quadro grafico di EVONIK è tornato ad essere positivo, dopo alcune settimane molto complicate in cui i segnali erano decisamente negativi per gli investitori.
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evonik_26_5_2025
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Come si vede nel grafico sulla piattaforma di investimento , il prezzo è rimbalzato dal minimo sui 17 € registrato all’inizio di aprile e da allora ha superato entrambe le medie mobili principali (Ema50 ed Ema200), inviando così un messaggio rialzista al mercato. Attualmente la soglia psicologica dei 20 euro sta fungendo da resistenza, creando di nuovo un po’ di tensione sul prezzo.
Se lo scenario globale (o qualche notizia particolare per il settore chimico) daranno una nuova spinta, il prossimo target sarà la resistenza a 21 euro circa, e quella successiva sui massimi annuali poco sopra i 22 euro.

Gli analisti sono divisi su . Jefferies stima il valore equo a € 18,80, mentre JP Morgan vede un target a medio termine a quota 23 €. Ancora più su si spinge DZ Bank con un obiettivo di prezzo di 24 euro.

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