Uno dei titoli più caldi del momento resta senza dubbio Rheinmetall, che continua ad aggiornare i suoi record storici con una certa frequenza, e si è avvicinato sempre di più alla soglia dei 2000 euro.
Ma fin dove potrebbe spingersi?
Il settore armamenti continua a viaggiare con forza, e il ciclo di riarmo della Germania dovrebbe essere completato ben oltre il 2030. Per questo da ci si aspetta un aumento straordinario delle vendite, dei margini e dei flussi di cassa nei prossimi anni.
Anche per questo, negli ultimi giorni la banca d’investimento JP Morgan ha confermato la sua raccomandazione sul titolo, fissando un obiettivo di prezzo di 2100 euro. Appena pochi giorni fa, anche UBS aveva fissato per Rheinmetall un nuovo obiettivo di prezzo record, a 2200 euro.
Ci sono però anche delle nelle possibili ombre all’orizzonte. Anzitutto, la Commissione europea potrebbe decidere una tassazione speciale delle aziende produttrici di armi. Ma bisogna precisare che, oltre ad essere un’idea ancora tutta da percorrere, è difficile che possa trovare sostegno politico visti i piani di riarmo della Germania.
Su potrebbero incidere maggiormente gli eventuali scenari di pace in Ucraina, anche se finora i colloqui tra Mosca e Kiev non hanno portato sviluppi concreti.
Al momento resta comunque improbabile che sia la questione fiscale che la pace in Ucraina possano ostacolare l’aumento dei profitti e delle vendite nei prossimi anni, a causa degli sforzi di riarmo.
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Nel frattempo, il quadro tecnico di Rheinmetall continua ad essere ottimo, come si vede chiaramente dall’immagine sulla piattaforma di investimento . Da inizio anno il titolo è in rialzo di oltre il 200% e molti analisti – come detto – ritengono che possa spingersi ben oltre.
Tuttavia, proprio la corsa entusiasmante degli ultimi mesi ha finito per aumentare il rischio di una brusca correzione. Anche il valore dell’indicatore RSI in prossimità dell’ipercomprato deve indurre gli investitori alla cautela.
Mentre al rialzo il target di è senza dubbio la soglia psicologica di 200 euro, un’eventuale correzione troverebbe il primo supporto verso 1750 euro, mentre quello successivo è rappresentato dalla Ema50.
