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BRENNTAG, l’acquisizione di mcePharma può dare la spinta per superare la Ema200

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L’operazione servirà a dare maggiore accesso a nuovi clienti nel mercato biofarmaceutico in rapida crescita

Dopo il tonfo sui minimi di 2 anni avvenuto a inizio aprile, il titolo BRENNTAG è riuscito a recuperare una grossa fetta di quelle perdite. L’ulteriore slancio che si sperava potesse giungere dalla pubblicazione dei dati trimestrali non è arrivato, e così la ripresa si è fermata attorno alla soglia dei 60 euro.
Ma di recente la notizia dell’acquisizione della società ceca mcePharma ha riportato il buonumore tra gli investitori di .


Ai primi di giugno, il distributore di prodotti chimici ha annunciato l’acquisizione della società ceca mcePharma, che servirà a gettare le basi per un hub centrale di servizi a valore aggiunto GMP e un maggiore accesso a nuovi clienti nel mercato biofarmaceutico in rapida crescita. Il mercato sta premiando questa mossa strategica di .

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Come vediamo sulla piattaforma di investimento , anche se il titolo rimane ben al di sotto del suo massimo di 52 settimane da circa 68 euro, è tornato oltre la media mobile a 50 periodi, mandando così un messaggio rialzista al mercato.
Tuttavia immediatamente sopra c’è la Ema200, che sta agendo da resistenza. Se Brenntag supererà questa soglia, allora potrebbe accelerare verso la zona dei 64 euro, dove a febbraio ci fu un po’ di tensione.

L’ultimo rapporto trimestrale

A metà maggio ha pubblicato l’ultima trimestrale. Anche se il distributore di prodotti chimici ha leggermente aumentato le sue vendite (+0,4% a circa 4,1 miliardi), è riuscito soltanto a mantenere stabile l’EBITA al livello dell’anno precedente grazie a una politica di risparmio dei costi.


Alla luce delle incertezze economiche, tuttavia, il management ha leggermente abbassato le aspettative di utile per il 2025. Rispetto a un utile operativo atteso tra 1,1 e 1,3 miliardi, adesso Brenntag ritiene che arriverà solo all’estremità inferiore di questo intervallo, a causa degli effetti valutari negativi, dell’aumento dell’incertezza economica e dei conflitti geopolitici in corso.

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