Dopo aver corso per quasi 5 mesi, fino a raggiungere il massimo di 13 anni, il titolo EON si è infilato in una fase laterale attorno alla soglia dei 15 euro, dove si aggira da diverse settimane.
Tuttavia E.ON gode di un solido posizionamento strategico in un contesto di mercato in forte evoluzione, e questo genera ottimismo.
si trova al centro di diversi cambiamenti importanti che riguardano il mercato dell’energia. Spiccano soprattutto la riforma della regolamentazione delle reti energetiche tedesche, e la forte spinta verso la transizione energetica.
La riforma della regolamentazione delle reti elettriche e del gas promette un sollievo per EON e gli altri gestori. Questo infatti favorirà l’aumento del rendimento del capitale proprio, che per molti anni è stato troppo basso. Tuttavia, malgrado un cauto ottimismo, manca ancora una decisione definitiva da parte della Federal Network Agency per questa riforma.
Una notizia importante per è l’approvazione del pacchetto infrastrutturale del governo tedesco. Una parte di queste risorse sarà destinata alla transizione energetica, alla decarbonizzazione e all’espansione delle reti intelligenti. Come gestore di rete, E.ON potrebbe essere in prima linea in questo ambito, sia tecnologicamente che finanziariamente. Ricordiamo che il gruppo prevede di investire complessivamente 43 miliardi di euro nella transizione energetica entro il 2028, di cui 35 miliardi di euro destinati alle infrastrutture di rete.
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Lo scenario grafico di EON mostra chiaramente la fase laterlae nella quale si è infilato il titolo negli ultimi mesi.
Come possiamo vedere sulla piattaforma di investimento , il prezzo si è arenato attorno alla soglia di 15,5 euro, che costituisce una zona di resistenza importante.
Tuttavia, fin quando il prezzo resterà oltre la media mobile a 50 periodi (Ema50), la tendenza primaria rimane rialzista. Al di sotto di questo livello (attualmente sui 15 euro) il quadro grafico di EON comincerebbe a destare qualche dubbio in più.
Va detto che la solida performance registrata da da gennaio ha scontato molte aspettative positive, compresi i benefici normativi e gli investimenti pianificati. Serve quindi una scossa importante per innescare la ripresa del rally rialzista.