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JUNGHEINRICH, la recente caduta offre un’opportunità di ingresso

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Due profit warning hanno spaventato gli investitori, ma l’azienda resta altamente redditizia e potrebbe recuperare

Questo mese di luglio ha riservato una doccia gelata per gli investitori di Jungheinrich. Il titolo del produttore di carrelli elevatori, dopo un rally di 5 mesi e un guadagno del 70%, è improvvisamente scivolato dopo aver ridotto per due volte le previsioni annuali, bruciando metà dei progressi fatti nei mesi precedenti.
Cosa aspettarsi adesso?

Il management di ha dovuto rivedere le aspettative annuali due volte nel giro di pochi giorni. La prima volta a causa della difficile situazione economica e di un programma di trasformazione che comporta costi elevati. La seconda volta dopo la vendita della controllata russa a un investitore finanziario e gestore patrimoniale russo.


Alla luce di queste revisioni, ora prevede un utile prima di interessi e imposte (EBIT) compreso tra 160 e 230 milioni di euro per il 2025. Anche le previsioni di fatturato e ordini sono state riviste al ribasso. In linea di massima tutti i parametri finanziari sono stati oggetto di un peggioramento, anche se in molti casi è soltanto lieve


L’aspetto positivo è che gli obiettivi a medio termine del gruppo, ossia fino al 2030, non sono stati modificati. Il management prevede che gli attuali sforzi produrranno una grande crescita e una maggiore redditività.
Anche per questo motivo, l’attuale riduzione degli utili non deve allarmare troppo. Nel complesso, infatti, rimane un’azienda altamente redditizia e il processo di trasformazione avviato avrà un impatto positivo sugli utili futuri.

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Lo scenario tecnico di Jungheinrich è diventato più incerto, dopo il capitombolo di luglio. Osservando il grafico sulla piattaforma di investimento si nota come la caduta si sia fermata sulla media mobile a 200 periodi (Ema200), che ha agito da supporto. Se dovesse cedere tale livello (ma dubitiamo) allora il prossimo supporto è sulla soglia dei 30 euro.
Se il prezzo di Jungheinrich dovesse rimbalzare verso l’alto, c’è un ampio spazio di recupero fino ai 37 euro, dove passano sia la media mobile a 50 periodi (Ema50) che un livello di resistenza statica (i massimi raggiunti a marzo).


Va sottolineato che molti analisti hanno conservato l’ottimismo verso . Infatti malgrado i recenti profit warning, gli obiettivi di prezzo si attestano ancora tra i 40 e i 49 euro perché il programma di riduzione dei costi potrebbe rafforzare la redditività a lungo termine.

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