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BEIERSDORF, un gap down ancora da chiudere e la soglia dei 100 euro come supporto

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Anche l’ultima trimestrale ha confermato i problemi che sta attraversando il settore dei beni di consumo

Da quando ha imboccato la strada di un trend discendente, poco più di un anno fa, le azioni Beiersdorf diverse volte hanno provato a riprendersi, ma ogni volta l’ottimismo ha avuto breve durata.
Ecco perché gli investitori si chiedono se il rialzo cominciato a inizio agosto sarà ancora una ripresa di breve durata oppure l’inizio di una rinascita.


Se guardiamo alle ultime cifre trimestrali, non ci sono tanti motivi per essere fiduciosi. Il colosso dei beni di consumo sta vivendo due destini diversi: mentre la divisione dermatologica sta ottenendo buoni risultati, il marchio di prodotti per la cura della pelle NIVEA sta trascinando giù l’intera azienda.

Gli ultimi dati trimestrali rivelano che NIVEA ha registrato un calo organico delle vendite (invece della crescita prevista), e siccome contribuisce al 58% delle vendite totali del gruppo Beiersdorf, diventa un freno decisivo. La speranza maggiore è riposta nel nuovo siero “NIVEA Epigenetics“, con il quale BEIERSODRF mira a rivoluzionare il mercato anti-invecchiamento. Il prodotto ha il potenziale per cambiare le regole del gioco.


Lo scenario globale peraltro non aiuta, viste le incertezze causate dai dazi commerciali e alcuni segnali allarmanti provenienti dall’industria cosmetica statunitense, dove il produttore Coty ha ottenuto risultati trimestrali pessimi, tanto da crollare a Wall Street di oltre il 20%.


In questo scenario così complicato, il gruppo ha emesso un profit warning: le previsioni di vendita per il segmento consumer sono state ridotte dal 4-6% al 3-4%, il margine EBIT è previsto di 20 punti base invece di 50, la crescita del gruppo nel 2025 dovrebbe essere di circa il 3% (in precedenza 4-6%).

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Il quadro tecnico delle azioni Beiersdorf è decisamente opaco, ed è peggiorato molto negli ultimi mesi tanto da spingere il prezzo anche sotto la soglia psicologica dei 100 euro.
Come si può vedere sulla piattaforma di investimento , i diversi tentativi di ripresa sono stati tutti di breve durata e subito dopo c’è sempre stata una discesa ancora più profonda. Tuttavia, nel breve termine c’è un aspetto che potrebbe ancora favorire un rialzo, ossia la formazione di un GAP DOWN che ancora deve essere chiuso, e che porta a ridosso della Ema50.


Per sperare in una ripresa più solida però, il prezzo di dovrebbe superare proprio la media mobile a 50 periodi (poco oltre c’è una resistenza statica a 112 euro).

La domanda cruciale è: la forza innovativa di NIVEA sarà sufficiente a interrompere la tendenza al ribasso o si sta scontrando con una crisi strutturale? La seconda metà dell’anno lo dirà.

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