Troppo costoso o c’è ancora margine per salire? E questo il dilemma degli investitori del gruppo assicurativo Talanx, che sta vivendo una pausa dopo aver raggiunto il massimo storico a 126 euro.
Gli ultimi dati semestrali di , pubblicati a metà agosto, sono stati eccezionalmente positivi. Il gruppo di Hannover ha aumentato il fatturato assicurativo del 5%, registrando al contempo utili record. Nonostante il pesante onere causato dalle catastrofi naturali del primo trimestre (solo gli incendi intorno a Los Angeles hanno causato danni per oltre 642 milioni di euro), l’utile netto semestrale è aumentato del 26% su base annua, attestandosi a 1,37 miliardi di euro, superando significativamente le stime degli analisti (1,28 miliardi).
Il principale motore di profitto è stato il business internazionale con clienti aziendali e privati più piccoli, dove l’utile netto è cresciuto quasi del 50%.
Dopo i risultati positivi del primo semestre, il management di è più ottimista anche per l’intero anno e ha aumentato le previsioni di utile da oltre 2,1 miliardi di euro a 2,3 miliardi di euro. La decisione di alzare le previsioni dimostra ora grande fiducia e la dice lunga sulla solidità operativa dell’azienda.
Ma non è tutto: il CdA di ha anche approvato un programma di riacquisto di azioni proprie, che dovrebbe incrementare ulteriormente il prezzo delle azioni.
Entro la fine del 2025 saranno riacquistate fino a 400.000 azioni proprie, pari a circa lo 0,15% delle azioni in circolazione. Il programma mira principalmente a coinvolgere i dipendenti, ma invia un segnale forte al mercato.

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Lo scenario tecnico di Talanx potrebbe ingolosire gli investitori, vista la correzione che c’è stata dopo il record di metà agosto (innescata dalle prese di profitto).
Come si vede sulla piattaforma di investimento , il prezzo è sceso verso un livello di supporto statico a circa 118 euro. Un supporto che viene rafforzato dalla presenza in zona anche della media mobile a 50 periodi (Ema50).
Se Talanx dovesse rimbalzare su quest’area di prezzo, allora potrebbe nuovamente spingersi verso nuovi record. Se invece la correzione dovesse essere più profonda, la successiva zona di tensione sarebbe attorno a 110 euro.







