Dopo aver toccato il fondo verso metà agosto, le azioni PUMA stanno finalmente inviando dei messaggi di risveglio. Dal minimo di circa 17 euro erano arrivate a 23 euro, con un guadagno del 35%, parzialmente ridotto dalla correzione degli ultimi giorni.
Cosa sta accadendo al produttore di articoli sportivi, gli investitori possono cogliere la valutazione bassa per entrare a mercato?
Il fermento attorno alle azioni nasce dalle voci riguardo la possibile cessione della maggioranza del gruppo. Di recente la famiglia Pinault, che detiene circa il 30% delle azioni, ha dichiarato di non avere più alcun interesse strategico nell’azienda tedesca di articoli sportivi.
Da lì è cominciato il tam tam sui diversi potenziali acquirenti all’acquisizione di Puma, e si è cominciato a speculare su un significativo premio di acquisto che il futuro acquirente pagherebbe a Pinault.
Tra i vari nomi accostati all’azienda tedesca ci sono l’investitore finanziario CVC e la società americana di gestione del marchio Authentic Brands Group. Si sono diffuse anche speculazioni su altri potenziali acquirenti, come i produttori cinesi di articoli sportivi Anta Sports Products e Li Ning, e si è parlato perfino del rivale storico .
Tutte queste speculazioni stanno elettrizzando i mercati e aumentando la volatilità del titolo .
Sul fronte operativo, l’azienda di articoli sportivi sta affrontando numerose sfide. Le vendite trimestrali sono diminuite del 2%, l’utile EBITDA rettificato è stato leggermente negativo. I risultati del terzo trimestre sono attesi per fine ottobre, ma intanto sta lottando contro la debole domanda mondiale, che rende la vita del CEO Arthur Hoeld, in carica solo da luglio, decisamente complicata.
La stagnazione economica in Cina e in Europa sta frenando la spesa dei consumatori, e gli aumenti dei dazi negli Stati Uniti stanno rendendo le vendite in America ancora più difficili.
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Il quadro tecnico di PUMA resta incerto, ma ultimamente offre degli spunti incoraggianti, soprattutto dopo che il prezzo ha superato la media mobile a 50 periodi (Ema50) che fungeva da resistenza.
Come possiamo vedere nel grafico sulla piattaforma di investimento , esiste ancora un GAP aperto tra 25 e 28 euro, che si generò con il crollo avvenuto a marzo. Potrebbe diventare un’area target molto interessante, anche perché con l’ultima correzione l’indicatore RSI si è scaricato, per cui c’è ampio spazio per un nuovo eventuale impulso rialzista.
Disclaimer: Questo articolo ha scopo puramente informativo e non costituisce consulenza in materia di investimenti. Gli investimenti azionari sono soggetti a rischi, inclusa la potenziale perdita del capitale investito. La redazione non si assume alcuna responsabilità per eventuali decisioni basate sul presente articolo.
