Dalla fine di settembre, un nuovo impulso rialzista ha ridato ottimismo agli investitori di BASF, dove che il prezzo si era avvicinato al limite inferiore del lunghissimo canale laterale a lungo termine (41-54 euro).
È una speranza concreta per gli investitori o la società quotata al DAX rischia ora di perdere terreno?
In attesa del 22 ottobre, quando BASF presenterà i suoi dati trimestrali, l’azienda ha confermato i suoi obiettivi finanziari per il 2028 in occasione dell’ultimo Capital Markets Day. Tra le altre cose, punta a raggiungere un utile rettificato prima di interessi, imposte, deprezzamenti e ammortamenti (EBITDA) compreso tra 10 e 12 miliardi di euro.
Inoltre, BASF ha confermato i suoi piani di dividendi per i prossimi anni e intende investire un totale di 4 miliardi di euro in riacquisti di azioni tra il 2027 e il 2028.
Nonostante l’ottimismo, le azioni continuano a muoversi in un contesto di mercato che non è favorevole al settore chimico, che sta attraversando la crisi più grave degli ultimi anni. L’incertezza tariffaria si riflette sugli ordini dei clienti, che sono ancora fiacchi. Ciò sta causando un progressivo svuotamento del portafoglio ordini delle aziende chimiche. Inoltre, gli effetti dei tassi di cambio e l’intensificarsi della pressione competitiva stanno mettendo a dura prova i margini. E poi ancora manca una ripresa dell’importante mercato cinese.
Rispetto ad altri concorrenti, BASF tuttavia può contare su un posizionamento più ampio e di una base clienti più stabile.
L’azienda ha avviato un’importante ristrutturazione lo scorso anno per tornare a essere più redditizia. Oltre alle misure di riduzione dei costi e alla riduzione degli investimenti, mira a trasformarsi da un’azienda chimica ampiamente integrata e con numerose aree di business interconnesse in un’azienda con un core business composto da quattro divisioni e diverse unità aziendali indipendenti.

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Lo scenario grafico di BASF si è schiarito negli ultimi giorni, ma rimane comunque avvolto nell’incertezza. Come vediamo sulla piattaforma di investimento , il prezzo è rimbalzato sul supporto a 41 euro, che ha svolto di nuovo il suo ruolo. Un “aiuto” è giunto anche dall’indicatore RSI che era sceso verso l’ipervenduto.
Adesso però il titolo BASF si trova di nuovo di fronte al doppio ostacolo delle medie mobili principali (Ema50 ed Ema200). Il taglio al rialzo potrebbe innescare un forte impulso, com’è già successo ad agosto, spingendo di nuovo il titolo verso la successiva resistenza a 48 euro.
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