Sembra non esserci fine al trend ribassista che sta riguardando le azioni Symrise. Dall’inizio dell’anno il calo del prezzo è stato superiore al 30%, a dimostrazione della situazione critica che vive l’azienda.
Tuttavia mentre il prezzo delle azioni scivola verso nuovi minimi, i principali analisti considerano il titolo fortemente sottovalutato.
Chi ha ragione? Questo livello così basso offre davvero un punto di ingresso favorevole o il prezzo continuerà a crollare?
I problemi operativi del produttore di fragranze e aromi sono legati alle preoccupazioni per l’economia e alla debolezza del settore chimico europeo, che sta colpendo anche concorrenti come Givaudan e Lanxess. Il mercato sta scontando con scetticismo la continua pressione sui margini e le prospettive di crescita contenute.
Questo spiega il calo in Borsa, nonostante Symrise sia intrinsecamente un titolo difensivo.
Tuttavia gli operatori di mercato evidenziano che le azioni appaiono sottovalutate dopo il massiccio calo dei prezzi degli ultimi mesi. Il rapporto prezzo/utili (P/E) è pari a circa 20, e si sta avvicinando a livelli storicamente bassi. Gli investitori orientati al valore potrebbero ipotizzare una ripresa della dinamica degli utili nel 2026.
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Se però guardiamo lo scenario tecnico di Symrise, non c’è molto per cui sorridere. Come vediamo sulla piattaforma di investimento , dopo aver fallito il breakout della media mobile a 50 periodi nel mese di ottobre, il prezzo ha ripreso a scendere rapidamente, infrangendo anche la soglia psicologica dei 70 euro. Finché non si verificherà un rimbalzo significativo al di sopra della Ema50, gli orsi manterranno il controllo. I più cauti potrebbero aspettare il superamento della resistenza a 78 euro per un ingresso più solido.
Come abbiamo detto però, nonostante le fosche prospettive tecniche, le valutazioni degli analisti rimangono sorprendentemente ottimistiche. JPMorgan ha riconfermato l’ambizioso obiettivo di prezzo di 105 euro. Anche Deutsche Bank Research vede un obiettivo di prezzo elevato, a 83 euro.
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