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MUNICHE RE, la vendita di titoli salva l’utile. Ma il Covid costa tanto

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Il consiglio di amministrazione vede a portata di mano il previsto utile annuo di 2,8 miliardi di euro, nonostante gli ingenti danni

Malgrado il forte impatto delle catastrofi naturali (come le alluvioni in Germania e l’uragano Ida negli Usa, che sono costate al gruppo circa 1,8 miliardi di euro), il riassicuratore Munich Re resta in attivo, grazie alla vendita di azioni e obbligazioni.

Il risultato finale è stato un profitto di 365 milioni di euro, dopo i 202 milioni di euro dell’anno prima. A ottobre Munich Re aveva annunciato un surplus di circa 400 milioni di euro.
Il consiglio di amministrazione vede quindi a portata di mano il previsto utile annuo di 2,8 miliardi di euro, nonostante gli ingenti danni.

Nel frattempo, l’elevato numero di decessi per Covid, soprattutto negli Stati Uniti, in India e in Sudafrica, sta diventando sempre più costoso per il gruppo.
Per l’anno in corso, la gestione della riassicurazione si aspetta ora perdite legate al Covid per 800 milioni di euro, 100 milioni in più di quanto si pensasse in precedenza. Del totale, 600 milioni di euro sono riconducibili alla riassicurazione vita e malattia, mentre Munich Re aveva ipotizzato in estate soltanto 400 milioni di euro.

Nella riassicurazione danni e infortuni, tuttavia, è probabile che l’onere di 200 milioni di euro sia inferiore a quanto previsto in precedenza. Si dice che la principale sussidiaria assicurativa Ergo se la caverà con un onere corona da 20 a 30 milioni di euro.

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