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LUFTHANSA completa il rimborso degli aiuti di Stato

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Il WSF rimane comunque – per il momento – il maggiore azionista del gruppo, con un buon 14%

Dopo aver beneficiato di fondi per il salvataggio durante la crisi Covid, Lufthansa ha restituito i soldi allo Stato tedesco. Le due partecipazioni tacite del Fondo statale di stabilizzazione economica (WSF) sono infatti state rimborsate.
Grazie a quegli aiuti (decisi nel maggio 2020), Lufthansa è stata in grado anche di salvare più di 100.000 posti di lavoro.

A febbraio il gruppo aveva già rimborsato un prestito di 1 miliardo di euro, adesso ha completato la restituzione.
Il WSF rimane comunque – per il momento – il maggiore azionista del gruppo, con un buon 14%. Con il rimborso dei taciti contributi si sono creati i presupposti affinché il WSF si divida completamente dal suo pacchetto di azioni. La vendita può iniziare non prima di cinque mesi e deve essere completata entro ottobre 2023, come ribadito dal governo federale.
Il rimborso di tutti gli aiuti di Stato è un prerequisito per ulteriori fusioni e acquisizioni tra le compagnie aeree europee.

Dopo l’operazione di salvataggio statale, Lufthansa si era rifornita di nuova liquidità in più fasi sul mercato dei capitali. Inoltre a ottobre è stato deliberato un aumento di capitale che ha fruttato oltre miliardi di euro.

Gli aiuti di Stato erogati da Austria, Belgio e Svizzera non sono invece ancora stati rimborsati. Complessivamente gli stati avevano concesso al gruppo Lufthnsa un aiuto di 9 miliardi di euro durante la crisi, di cui però non si sono mai esauriti più di quattro miliardi di euro.

Molti voli per le vacanze in estate, il forte business cargo e la riapertura dei confini statunitensi per gli europei hanno recentemente dato una spinta a Lufthansa. Anche se si prevede di nuovo una perdita di un miliardo di dollari per l’intero anno.

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