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BASF, opportunità a buon mercato in un contesto comunque incerto

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Da inizio anno il calo è stato vertiginoso. Tuttavia con un rapporto prezzo/utili inferiore a 7 e un rendimento da dividendi dell’8%, la valutazione è tutt’altro che costosa

La guerra innescata dalla Russa contro l’Ucraina sta avendo effetti dannossissimi per il settore chimico, che patisce una produzione in calo – a livello nazionale – del 10%.
Questo spiega il calo vertiginoso del titolo BASF, che dalla soglia dei 70 di inizio anno, è scivolato poco sopra i 40 euro.

La costosa fornitura di energia e materie prime rende il business della chimica pura un affare sempre più complicato. L’industria chimica e farmaceutica tedesca è il più grande consumatore di gas, con una quota del 15%.

Il nervosismo potrebbe ulteriormente aumentare, perchè come detto la fornitura di gas naturale è fondamentale per l’azienda chimica e il funzionamento a singhiozzo del Nord Stream 1 (l’ultimo stop è cominciato qualche giorno fa) alimenta l’incertezza dei prossimi mesi.

Per quanto riguarda BASF, diventa essenziale procurarsi combustibile in altri modi. E’ comunque uno scenario che pordurrà effetti non nell’immediato. Occhio poi alle eventuali iniziative del governo federale, che potrebbe varare ulteriori misure di sostegno per alleviare i costi del settore.

Ora come ora invece c’è incertezza, cosa che non piace al mercato. Tuttavia, con un rapporto prezzo/utili inferiore a 7 e un rendimento da dividendi dell’8%, la valutazione di BASF è tutt’altro che costosa, e gli investitori orientati al lungo termine potrebbero accedere opportunisticamente al gruppo chimico quotato sul DAX.

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