Il gruppo sanitario Fresenius ha nuovamente rivisto al ribasso il proprio obiettivo di utili per l’anno in corso.
La società di Bad Homburg si aspetta adesso che i guadagni del gruppo rettificati per valuta diminuiscano di circa il 10% nell’anno in corso. A fine luglio Fresenius aveva già previsto un calo nell’intervallo percentuale medio-basso per quest’anno.
La ragione del crescente pessimismo è legata all’andamento debole della filiale di dialisi Fresenius Medical Care (FMC), che è stata duramente colpita dal lungo periodo di crisi per il Covid e dalla carenza di manodopera negli Stati Uniti (con conseguente forte aumento dei costi del personale).
Circa un terzo del risultato FMC confluisce nel risultato consolidato di Fresenius. Tuttavia sul risultato della casa madre pesa anche la brutta performance di Vamed (fornitore mondiale di servizi completi per strutture sanitarie), che risente di un contesto economico generale difficile.
Maggiori incertezze, aumenti dei costi legati all’inflazione, carenza di personale, interruzioni della catena di approvvigionamento e costi energetici più elevati avrebbero un impatto diretto sul comportamento dei clienti e dei pazienti.
Si prevede che le vendite di gruppo di Fresenius (cresciute del 12% nell’ultimo trimestre) continueranno a crescere nell’intervallo percentuale medio-basso a una cifra per l’intero anno 2022.
Nell’ultimo trimestre, l’EBIT rettificato è diminuito del 9% a 949 milioni di euro. La stima del consenso era di soli 634 milioni di euro. L’utile rettificato dopo imposte e terzi è sceso a 371 da 435 milioni di euro. Gli analisti avevano previsto un calo un po’ meno grave degli utili a 388 milioni di euro.
