Sono scesi il fatturato egli utili di nel primo trimestre di attività, ma il produttore multimetallico ha confermato le aspettative per l’intero anno nella fascia alta dell’intervallo.
Nel primo trimestre del 2022/23 (che si è chiuso a dicembre), ha raggiunto un utile operativo prima delle imposte di 125 milioni di euro. Molto meno rispetto ai 164 milioni di euro di un anno fa.
Le vendite sono diminuite del 7% a 4,1 miliardi di euro, il risultato del gruppo IFRS è diminuito dell’81% a 57 milioni di euro.
Mentre il segmento Multimetal Recycling non è stato in grado di eguagliare la forte performance dell’anno precedente con un utile operativo ante imposte di 35 milioni di euro (anno precedente: 83 milioni di euro), Aurubis ha raggiunto un utile operativo ante imposte di 108 milioni di euro, pari a circa 15 milioni di euro. Crescita nel segmento Custom Smelting & Products.
Il rendimento operativo sul capitale investito (ROCE) è stato superiore all’obiettivo del 15 percento nel periodo in esame e ha raggiunto il 16,3 (anno precedente: 17,9).
Rispetto all’anno precedente, le condizioni di mercato per i rottami di rame e l’acido solforico sono state meno attraenti nel primo trimestre dell’esercizio, il che ha avuto un effetto frenante sugli utili. Inoltre, il risultato del metallo era più debole a causa dei materiali utilizzati.
Il flusso di cassa netto, che ha subito forti fluttuazioni durante l’anno, è stato di -64 milioni di euro (anno precedente: -85) ed è dovuto in particolare alle elevate scorte nel trimestre in esame.
Per l’intero anno 2022/23, prevede utili all’estremità superiore del corridoio di previsione, ossia compreso tra 400 e 500 milioni di euro e un ROCE operativo compreso tra l’11 e il 15%. Il Gruppo intende beneficiare della continua crescita della domanda globale di rame, di un aumento dei costi di trattamento e raffinazione per i concentrati di rame di circa il 35%, di un aumento del premio per il rame Aurubis e di maggiori sovrapprezzi sui prodotti.
