Negli ultimi sei mesi le azioni del rivenditore di moda online hanno registrato performance nettamente inferiori alla media, con il titolo che ha praticamente dimezzato il suo valore rispetto ai massimi annuali di 45 euro, toccati a febbraio scorso.
Anche di recente il titolo ha manifestato segnali di forte debolezza, colti da coloro che hanno puntato al ribasso negoziando i CFD (contratti per differenza).
L’ultimo shock è arrivato dopo la riduzione degli obiettivi annuali da parte di Farfetch, grosso rivenditore online di moda firmata. Ma in generale pesa sia l’andamento balbettante dell’economia, che dovrebbe impattare sulla domanda d’abbigliamento, sia l’aumento della concorrenza da parte di gruppi cinesi di moda low cost come Shein e Temu, che hanno progetti importanti per il mercato in Germania.
Eppure appena poche settimane fa si è mostrato ottimista, dopo aver guadagnato più del previsto nell’ultimo trimestre (grazie soprattutto al rigoroso controllo dei costi). L’utile operativo annuale dovrebbe svilupparsi leggermente meglio di quanto previsto in precedenza.
Complessivamente il risultato operativo di nel 2023 dovrebbe essere superiore a quello del 2022, ma comunque inferiore al valore di due anni fa, perché le vendite stanno risentendo dell’impatto dell’inflazione: le persone prestano particolare attenzione a ciò che possono permettersi.
Per fortuna continua a marciare forte il mercato dell’usato, tanto che si prevede che il volume del mercato della moda di seconda mano in Germania aumenterà da circa 3,5 miliardi di euro nel 2022 a 5-6 miliardi di euro entro il 2025.
Sotto il profilo tecnico, la disposizione delle EMA50 e EMA200 evidenzia che il mercato è in mano ai venditori. Il messaggio più cupo lo manda però il pattern “testa e spalle” (head and shoulders) che si è completato da poco tempo, e che avrebbe come target la soglia dei 20 euro.
(Fonte grafica: piattaforma di investimento )
Per un ingresso a comprare occorre quindi molta cautela, aspettando magari la ripresa oltre la EMA50 (sui 26 euro).
Gli analisti comunque mostrano grande ottimismo. Goldman Sachs ha di recente fissato un target a 12 mesi per il titolo a 42 euro, ossia circa l’80% in più del prezzo attuale. La casa di analisi Hauck & Aufhauser addirittura arriva a 48 euro, mentre JP Morgan, RBC e Berenberg vanno comunque dai 30 euro in su.
