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BMW in rally verso i 110 euro (ma c’è il rischio correzione)

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Nel solo mese di febbraio il titolo ha guadagnato il 10%, ma adesso l’indicatore RSI è decisamente in ipercomprato

E’ cominciato decisamente bene l’anno per BMW, che da metà gennaio ha preso a correre guadagnando oltre il 15%, regalandosi nel frattempo il ritorno oltre la soglia dei 100 euro per azione.
Ci avevamo visto giusto a inizio anno, quando scrivemmo che la “croce d’oro” regalava forti slanci di ottimismo sul titolo dell’azienda automobilistica.

Tutto questo avviene in un momento che peraltro è molto delicato per i produttori automobilistici europei. E’ vero che ci sono stati dati incoraggianti sulle performance in UE nel primo trimestre, ed è anche vero che il momento peggiore negli Stati Uniti sembra ormai alle spalle. Tuttavia restano le incognite sull’importante mercato cinese.

Dalla sua BMW può vantare il maggiore incremento di vendite in Germania a inizio anno tra i produttori tedeschi (+29,8%) e una posizione privilegiata sul futuro, visto che l’azienda con sede a Monaco vanta già la quota più alta di veicoli elettrici tra le case automobilistiche tedesche (anche se l’eliminazione degli incentivi continua a pesare).

Senza considerare che ormai siamo sempre più vicini ai tagli dei tassi di interesse da parte delle banche centrali, e questo comporta minori costi per l’acquisto delle auto, che dovrebbero aumentare di conseguenza.

Ad ogni modo l’attività operativa nel complesso di BMW procede molto bene, anche per via di una strategia indipendente per lo sviluppo del mercato elettrico e di quello a combustione. I dati trimestrali, che saranno resi noti il 21 marzo, potrebbero supportare ulteriormente questo scenario operativo incoraggiante.

Sotto il profilo tecnico, si vedono gli effetti della croce d’oro che si realizzò a inizio gennaio. BMW ha superato di slancio la soglia dei 100 euro, e adesso si è avvicinato a quella dei 110 euro.

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(Fonte grafica: piattaforma di investimento )

Tuttavia, la presenza dell’indicatore RSI in area ipervenduto lascia immaginare una correzione nel breve periodo. Quanto potrà essere profonda è difficile dirlo, anche se la prima vera zona di supporto si trova poco sotto i 105 euro.

Nel caso in cui la corsa dovesse andare avanti (o riprendere dopo l’eventuale correzione), l’obiettivo di prezzo sarà il massimo del 31 luglio 2023 a 111,76 euro, e più su il massimo annuale del 2023 a 113,46 euro.

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